mercoledì 26 marzo 2014

Foodblogger VS Make up blogger


Fino a qualche anno fa, non sapevo cosa fosse un blog. Sì, a grandi linee, un sito su internet dove la gente scrive, una cosa così. E mi fa ridere questo pensiero, perché ora il mio blog, questo piccolo grande ricettario 2.0, questo mio diario senza lucchetto, è parte integrante del mio lavoro e anche della mia vita. Perché quando cucino, mi viene automatico fotografare – ecco spiegato il motivo per cui il mio Iphone è sempre infarinato - perché mi viene spontaneo condividere con gli altri una cosa buona, un momento di felicità, un' emozione. La parola giusta è stata scritta: un blog è condivisione. E secondo me non c'è nulla di più bello nella vita che dividere con qualcuno il proprio sapere, la propria gioia e anche le difficoltà.
E poi tra le tante blogger con cui fai amicizia, con cui ti scambi consigli e risolvi problematiche, ne arriva una che non hai conosciuto sul web, non l'hai incontrata ad un evento o ad un blog tour, lei è proprio una tua amica, la tua amica. Colei a cui racconti quelle cose che, se scritte, dovrebbero essere messe sul serio sotto chiave.
Signori, ma sopratutto signore, ecco a voi la nuova blogger del momento: Mufi,Make Up Fashion Ideas!
La cosa divertente – e secondo me geniale, oppure una questione di culo, questo è da vedere – è che noi amici chiamiamo la nostra amica Margherita, proprio Mufi. Non è una cosa inventata per il blog, eppure calza a pennello. Fantastico. Quando si dice nomen omen.
Un blog fresco, divertente, ironico e autoironico, dove il #poverodiego è la vittima immolata sommerso da primer (si vede che lo sto leggendo!), fard mineralizzati, matite waterproof e ombretti di ogni colore immaginabile; dove i trucchi sono senza trucchi – permettetemi il giro di parole – e dove si impara a scegliere i prodotti anche spendendo poco.
Allora, io mi trucco e mi piace, ma sono piuttosto una schiappa e uso sempre le stesse tre cose da mettermi e bom, finita lì. Ho paura di farmi il mascherone e ho sempre sostenuto che meglio un risultato acqua e sapone. Cazzata. Cioè, dipende dalle occasioni.
La Mufi mi ha fatto un trucco da paura la scorsa sera e mi sentivo una gran gnocca, ma ha usato talmente tante cose che per fortuna le ha scritte sul blog! E qui ci sono le prove. Così potete vedere che non ho sempre il grembiule legato!
Insomma, non di sole padelle vive una foodblogger.
Riuscirò mai a truccarmi come fa Mufi? Non so, non credo. Riuscirà mai Mufi a cucinare come me? Non so, non credo. A ognuna la sua passione: io continuerò a cucinare, ma con una sfumatura sugli occhi fatta da Mufi, che lévati.
Ma la ricetta di oggi è talmente semplice da poter essere replicata anche da una makeup blogger!
Il soufflè di zafferano è leggero, morbido, delicato, con un colore meraviglioso. Pochi ingredienti: uova, parmigiano, panna e ovviamente lo zafferano per un antipasto da applauso. Adagiato poi su una fondutina di parmigiano, beh, non ve lo sto neanche a raccontare, top. Senza trucchi.

A casa mia...amiche blogger!

Soufflè di zafferano con fonduta di parmigiano

Soufflè di zafferano con fonduta di parmigiano

Ingredienti per 6-8 persone

  • 3 uova
  • 200 g di parmigiano grattugiato
  • 500 ml di panna fresca
  • 2 bustine di zafferano
  • 2 cucchiai di farina
  • Sale&Pepe
  • Burro per gli stampini


Preparazione


Separa i tuorli dagli albumi. Sbatti i tuorli con sale e pepe e aggiungi 100 g di parmigiano



Scalda un poco 200 ml di panna e sciogli lo zafferano



Aggiungi la panna allo zafferano ai tuorli, poi metti la farina e usa una frusta per non creare grumi



Monta a neve gli albumi e aggiungili al composto delicatamente



Imburra gli stampini e riempi con il composto. Cuocili a bagno maria nel forno a 180° per circa 30-40 minuti. In un pentolino scalda la panna rimasta e fai sciogliere 100 g di parmigiano fino ad ottenere una crema. Se ti sembra troppo liquida aggiungi un po' di farina.




Servi lo sformatino caldo con la fonduta di parmigiano tiepida


mercoledì 19 marzo 2014

Abbiamo un ristorante!

La sala del Non solo crudo - Vinchio (AT)
Ci sono cose nella vita che capitano per caso, un giorno come tanti altri, a cui inizialmente non diamo importanza, ma poi rivoluzionano il proprio quotidiano. Capita con l'amore, per esempio: la prima volta che ho conosciuto il Maritino ero un'adolescente, ricordo il suo ciuffo biondo alla Brandon Walsh, il suo tipico cipiglio da ventenne, il marsupio bordeaux dell'Invicta – signori, è agghiacciantea! - e mai avrei immaginato che quel ragazzo sarebbe diventato mio marito e il padre delle mie figlie. Un incontro che ha rivoluzionato la mia esistenza.
Lasciando da parte il momento sole-cuore-amore, recentemente mi è capitata una cosa analoga, ma a livello lavorativo. In una domenica di sole siamo andati a pranzo con degli amici in un ristorante a Vinchio, un paesino al confine tra le Langhe e il Monferrato. Ecco, io già non avevo mai sentito nominare questo paese. Il “Non solo crudo” è in un vecchio casale degli inizi del '900, in mezzo ai vigneti e immerso tra le dolci colline: c'è un bel giardino con alberi, fiori e palmizi ed è stato rilassante poter lasciare i bambini fuori a giocare, mentre noi adulti ci godevamo il pranzo.
La sala è piccola – 35-40 coperti – con il caminetto acceso, i mattoni a vista, il pavimento in cotto originale; si lascia la giacca sul divano all'entrata, come succede a casa quando vengono gli amici. L'atmosfera è calda, accogliente, dalle finestre filtrano i raggi del sole che illuminano di riflessi i bicchieri di cristallo. Lo chef si chiama Ivano Mondo, un uomo che ha viaggiato, che nonostante la giovane età ha racconti ed esperienze da poter riempire un libro. E cucina bene, con amore, piatti della tradizione culinaria regionale con un'attenzione particolare alle materie prime. La carne è solo quella piemontese, molte verdure arrivano direttamente dall'orto della sua mamma che gli ha insegnato, oltre che le sue ricette, l'amore per il cibo e fa ancora un gelato alla crema strepitoso, utilizzando le uova delle galline della zona. Ecco, quando sono entrata al Non solo crudo, sono rimasta conquistata e ho pensato che quella è la tipologia di locale che un domani mi piacerebbe avere per cucinare per i miei ospiti, per coccolarli: un luogo intimo come un salotto di casa, dove poter cenare a lume di candela, ma anche dove fare festa con i propri amici.
Lo chef Ivano sa come appagare il palato dei propri clienti, ma è un uomo, e si sa, certe cose gli uomini non le vedono o non ci pensano. O meglio, magari ci arrivano, ma come dice Nanagrande “fa fatica”. Lo chef Ivano cercava proprio qualcuno che lo aiutasse ad occuparsi della comunicazione del ristorante, di accogliere i clienti con un sorriso, qualcuno che amasse il cibo e il vino come lui, qualcuno che lo sapesse aiutare anche in cucina – perché quando devi fare 3 kg di gnocchi, non ti passa proprio – qualcuno che curasse i dettagli e desse un tocco di femminilità. E indovina, indovinello, chi sarà quel qualcuno? Yeeeeeesssss! Sono proprio io! Parlapà! Parafrasando Consorte e Fassino con la banca, abbiamo un ristorante!
Quindi, da questa settimana, mi troverete al Non solo crudo, in Via Belveglio 29 a Vinchio (AT) e ne sentirete parlare a palla attraverso i social network. Ci saranno feste, cene a tema, corsi di cucina per adulti e bambini, ma sopratutto ci sarà sempre buon cibo e ottimo vino. Questo è il periodo più bello per una gita fuori porta nel weekend, per cui vi aspetto numerosi! Oltretutto Vinchio è a pochi minuti dall'uscita autostradale di Isola d'Asti (sulla Torino-Piacenza), per cui è anche comodo da raggiungere. Sono entusiasta di questo lavoro, ho già mille idee che mi frullano per la testa e so che, oltre ad aiutare lo chef Ivano, imparerò molto in una cucina professionale...e che “dovrò” provare tanti piatti – come dice Bastianich, tu sagggggiii? - e la mia dietologa non sarà così felice.
Allora oggi ancora un piatto light, ma che assaggiandolo non sembrerà di stare a dieta. Le seppie in umido sono semplici da fare, se cotte a dovere rimangono tenere e il sapore mediterraneo si sprigiona in bocca con il pomodoro, il basilico, il prezzemolo. Sono perfette con l'aggiunta di piselli o patate, ma per esigenze di dieta io le ho lasciate da sole, ma voi potrete arricchirle come vorrete.

A casa mia...auguri a tutti i papà!

Seppie in umido

Seppie in umido

Ingredienti per 4 persone

  • 2 seppie grandi bianche
  • 1 spicchio d'aglio
  • 4 cucchiai d'olio (per esigenze di dieta)
  • Mezzo bicchiere di vino bianco (per me Corvo)
  • 2-3 foglie di basilico
  • 300 g di polpa di pomodoro
  • Prezzemolo tritato
  • Sale


Preparazione


Lava le seppie e tamponale bene. Poi tagliale a striscioline. Metti a scaldare l'olio in una casseruola insieme allo spicchio d'aglio. Poi metti le seppie




Dopo qualche minuto sfuma con il vino bianco. Lascia evaporare e abbassa la fiamma. Fai cuocere per 10-15 minuti



Aggiungi il pomodoro e le foglie di basilico, regola di sale e continua a cuocere con il coperchio per circa 15 minuti.




Quando le seppie sono tenere, spegni il fuoco e spolvera con un'abbondante manciata di prezzemolo tritato. Togli l'aglio e servi.


martedì 11 marzo 2014

Vocali in eccesso

Credit foto: commons.wikimedia.org
Ci siamo quasi, mancano ufficialmente dieci giorni all'inizio della primavera, che comincia pian piano a farsi spazio tra la nebbia e il freddo per regalarci le prime gioie per gli occhi e il cuore con le forstizie e i suoi fiori gialli.
D'inverno nevica – che per un piemontese non è esattamente un fatto straordinario – e tutti a scrivere su facebook “Ehi, nevicaaaaa!” con tante “a”, perché sembra che la gioia sia troppa da contenere in una parola scritta correttamente. Oppure c'è anche la fazione infastidita che si esprime con “Ma porc@ pu$$@n@, nevicaaaa” e in quel caso le “a” di troppo sono la manifestazione di una grandissima rottura di balle e i simboli strani un particolare senso di autocensura alla volgarità. Che la neve è bella in montagna, eh, ma in città fa solo un gran paciugo. Il pensionato torinese docet. In estate c'è caldo – che caldoooo! - si va al mare, i frutti maturano; in autunno le foglie si colorano di rosso e giallo, si riscopre la bellezza di un maglione, si vendemmia. Questo succede tutti, ma proprio tutti gli anni, eppure la natura sa ancora stupirci e trovo che ciò sia meraviglioso.
La primavera è la mia stagione preferita e basta un po' di sole e quei minuti in più di chiarore alla sera per mettermi il buon umore. Le giornate si allungano, le piante hanno piccole e tenere gemme, la natura rinasce insieme alla nostra voglia di uscire, di bere un caffè in un dehor, e sopratutto parte il countdown tutto femminile per arrivare al giorno in cui potremo mettere le nostre bellissime scarpe color lavanda senza calze. Perché questo, e solo questo, è il vero inizio della primavera.
Vivere questo passaggio stagionale tra le colline albesi ha un altro sapore rispetto alla città, qui la natura si esprime al massimo, tanto che è venuto anche a me il fuoco sacro del giardinaggio. Torna quindi a grande richiesta il mio hashtag #polliceverdeunacippa e vediamo cosa combino. Per ora ho travasato fiori come se non ci fosse un domani – primule da 85 centesimi, perché esageruma nen – e ho piantato un alberello di pesche e uno di albicocche, che per ora sono due rami tristi e vedremo cosa ne verrà fuori.
Tutto questo zappettare, concimare, trasportare sacchi di terra enormi fa venire un certo appetito - ça va sans dire – ma continua il periodo di dieta e bisogna sempre inventarsi qualcosa per non morire di tristezza davanti ad un'insalata e una fettina asciutta di petto di pollo.
I cavoletti di Bruxelles sono poco calorici, teneri a vederli, ma molto saporiti: basta uno spicchio d'aglio, due cucchiai di olio extravergine e un po' di acqua per avere un contorno più che soddisfacente, talmente buoni che vi verrà da scrivere: “Ne voglio ancoraaaaa!”.

A casa mia...mi ricorderò di innaffiare?

Cavoletti di Bruxelles light

Cavoletti di Bruxelles light

Ingredienti per 2 persone

  • 300 g di cavoletti di Bruxelles
  • 2 cucchiai di olio evo
  • 1 spicchio d'aglio
  • Mezzo dado vegetale
  • Mezzo bicchiere di acqua


Preparazione

Pulisci i cavoletti togliendo le prime foglie esterne e tagliando il fondino.



Scalda l'olio in una padella con l'aglio. Poi aggiungi i cavoletti e falli rosolare. Aggiungi l'acqua e il dado spezzettato e lascia cuocere per circa 15 minuti con il coperchio, controllando che siano sempre umidi.




Servi i cavoletti caldi  


giovedì 6 marzo 2014

Masterchef anch'io

Credit foto: contattonews.it
Siamo giunti al grande momento. Stasera è la sera. Pronta con plaid sul divano, tazza di tisana – e comunque sto sempre a dieta, non è che posso sfondarmi di pop corn – Iphone carico per smanettare su Twitter: c'è la finale di Masterchef! Sono rimasti in tre, Enrica, Federico ed Almo, ma facciamo un piccolo riassunto delle puntate precedenti. I primi eliminati non riescono ovviamente ad incidere la nostra memoria, ma c'erano Haeri, occhi a mandorla e una gran capacità a far ondeggiare una spada cinese nella sigla; Giovanna, capello corto alla soldato Jane che ha fatto imbufalire chef Barbieri – Ooooh, a me le patate crude mi fanno proprio girare i cosiddetti (sòccia!) - Daniele, il nerd super studioso che non so se abbia mai cucinato qualcosa; Margherita, tanto giovane e tanto inesperta, che ha fatto commuovere il duro Bastianich con la sua storia di 7 chili in 7 giorni; Jessica, capelli inguardabili, che avendo a disposizione fois gras e ingredienti di alto livello ha fatto un' amatriciana orrenda con il pane – no, vabbè, stai fuori – Ludovica ed Emma, belle ciacione che secondo me potevano dare di più; Giorgio, che se la tirava, ma che a dire di Bastianich aveva una grande costante, quella di fare sempre piatti di merda; Michele G., che era allergico ai peperoni e si ostinava a cucinarli e Marco, il regista, che in testa aveva un cespuglio e dal mio divano continuavo a dirgli di legarsi sti capelli; Beatrice ed Eleonora, protagoniste di una querelle degna del GF o di un bel pomeriggio con la D'Urso. La prima che ce l'ha fatta a fette dall'inizio con la sua pasta madre, la seconda simpatica come le ortiche sulle chiappe; Laura, che sognava di essere sculacciata con un gambo di sedano da Barbieri; Alberto, il nonno gigolò d'antan attorniato dalle sue paperine ammaliate dalla sua cucina; Michele C., il cannibale, occhi brillanti e grinta; Rachida, che quando è uscita ha fatto fare la ola a tutto il mondo dei social network; Salvatore, ultimo uscito, simpatia partenopea e semplicità che ha conquistato anche il gelido Cracco. Ora rimangono Almo, pugliese doc, super gagà con il suoi foulard e gli occhiali in tinta, si destreggia bene tra i fornelli e la sua simpatia attrae; Enrica, giovane toscana, con una cucina apparentemente semplice come lei, ma con un tocco che la contraddistingue e Federico, monsù il dottorino, che ha una grande inventiva e un'estetica superiore agli altri. Anche per lui la simpatia è un po' un optional, ma è bravo ed è di Torino, credo che il mio tifo sabaudo andrà a lui.
Ma ora, misuriamoci anche noi in un Invention test: nella scatola abbiamo due peperoni, del concentrato di pomodoro, cipolla, due cucchiai di olio a disposizione, una dieta che incombe e una fame della miseria. Cipolla tagliata sottile fatta appassire con il poco olio e un po' di acqua, con il concentrato si fa un bel sughetto, poi peperoni tagliati a cubetti piccoli, e ancora un po' di acqua per farli cuocere bene. Si sceglie un formato di pasta piccolo e leggero - perché 70 g quando li vedi vorresti dare una testata al muro – che renda abbastanza e 3, 2, 1, mani in aria! Pasta con sugo di peperoni light&express, gustoso e soddisfacente. Masterchef anch'io.

A casa mia...e allooooooooora!

Fusilli con sugo di peperoni light&express

Fusilli con sugo di peperoni light&express

Ingredienti per 4 persone

  • 320 g di fusilli
  • 1 cipolla piccola
  • 2 cucchiai di olio evo
  • Mezzo tubetto di concentrato di pomodoro
  • 1 peperone giallo
  • 1 peperone rosso
  • Sale


Preparazione

Fa appassire la cipolla tagliata a cubetti molto piccoli con l'olio e un po' di acqua. Quando è morbida, aggiungi il concentrato di pomodoro e un po' di acqua.



Con un pelapatate, spella i peperoni, puliscili dai semini e nervature e tagliali a cubetti piccoli. Aggiungili al sugo di pomodoro e se necessario ancora un po' di acqua calda. Regola di sale. Cuoci per circa 15 minuti.




Cuoci la pasta al dente e finisci la cottura in padella con il sugo. Servi con una spolverata di parmigiano grattugiato a piacere