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Ero
una bimba piccola eppure mi ricordo bene l'appuntamento domenicale
con Drive In che, a pensarci bene, forse non era la trasmissione più
adatta ad una in età da asilo con tutte quelle puppe di fuori e i
doppi sensi neanche troppo velati. Ma alla fine non ho avuto nessun
trauma psicologico, così almeno dicono. Mi ci vedo ancora sul divano
di pelle bordeaux del salotto: mio padre con l'immancabile sigaretta
e un dito di vino rosso nel bicchiere, mia madre con la vestaglia
rossa, il Brother con i capelli da porcospino, io con il biberon di
latte (rito sacro della sera fino ai sei anni!) a ridere per il
Tenerone – Piiiiiippo, pippo, pippo – per l'allevamento di
parrucchini di Baudo e l'asta con l'immancabile Teomondo Scrofalo. Ma
sopratutto mi ricordo di Carlino, con quella sua cognata con due
roberti così di Passerano Marmorito e quel “porco il mondo cano
che c'ho sotto i piedi”.
Ero
un adolescente quando al Festival di Sanremo arrivò al secondo posto
la canzone “Signor Tenente”: l'avevo registrata su una cassetta
da Radio Manila (chi è di Torino se la ricorderà senz'altro:
7496575, radio manilaaaa!) e l'ho ascoltata tante volte, all'inizio
sorridendo per quel “minchia”, poi capendo la storia tragica che
ci stava dietro.
Ero
una ragazza quando ho letto “Io uccido”, un bel tomo di mille
pagine, ma che si è fatto leggere in poco tempo per il suo ritmo
incalzante e che mi ha fatto rivalutare la bellezza dei romanzi
thriller, genere che non manca mai nella scorta-libri in valigia per
le vacanze.
Ero
una giovane sposa quando incontrai Giorgio Faletti, morto due mesi
fa.
Ora,
chi mi conosce lo sa, non riesco a rattristarmi per la scomparsa di
una persona famosa: forse sono un po' cinica, forse ho già provato
il dolore di perdere tante persone care, forse mi sono costruita una
corazza, per cui non capisco le valanghe di “rip” e “sono
dispiaciutissimo/addoloratissimo/tristissimo” sui vari social
network. So che è questione di sensibilità differenti, non è un
giudizio. Ma per Giorgio Faletti farò un'eccezione perché, come
avete visto, lui ha fatto parte della mia crescita, realmente è
stato parte della mia vita anche se in modo discreto, e quando lo
incontrai, proprio tra le colline delle Langhe, è stato di una
gentilezza disarmante, un vero signore d'altri tempi, pronto a
chiacchierare, a farsi due risate, a svelare qualche retroscena dei
suoi libri - all'epoca stava facendo gli studi per “Fuori da un
evidente destino”.
Non
era il vip, non era mister 4 milioni di copie, ma un amante della sua
terra, della risata, della cultura e anche, da buon piemontese, della
cucina. Gli piaceva cucinare, piatti tradizionali della sua storia,
ma si cimentava anche in ricette estrose e particolari.
Così,
vedete quante cose ci legavano: me lo immagino indaffarato ai
fornelli con il sorriso sulle labbra, un calice di Nebbiolo sul piano
di lavoro, a chiacchierare con i suoi amici commensali.
Mi
piace cucinare mentre gli amici sono già arrivati, mentre insieme si
prende l'aperitivo: la ricetta di oggi è perfetta per stuzzicare lo
stomaco, una torta di fine estate con tanti pomodorini che l'orto di
quest'anno ci ha donato in abbondanza.
Un
sapore particolare, agrodolce, con il dolce dello zucchero
caramellato e l'acido dei pomodorini ciliegia, quasi una tarte tatin,
che conquisterà i vostri ospiti, esattamente come Giorgio Faletti ha
conquistato me.
Torta rovesciata con pomodorini ciliegia
Non posso che sottoscrivere ogni tua singola parola. E' morto il giorno del mio compleanno. Per giorni sono stata profondamente turbata e ancora oggi ritengo che Giorgio abbia lasciato un vuoto incolmabile, come artista e come uomo.
RispondiEliminaTi lascio il link (nel caso non l'avessi ancora letto) dell'articolo del giornalista Gabriele Ferraris, suo amico. E' molto bello: http://gabosutorino.blogspot.it/2014/07/in-ricordo-di-giorgio-faletti.html. La ricetta di oggi è splendida, non vedo l'ora di andare a casa per riprodurla, ed è bella abbinata a lui, che era altrettanto semplice e speciale!
Un bacio, Francesca
p.s. ieri sul blog ho finalmente parlato di te (era da due mesi che volevo farlo)!
Grazie Francesca! Leggerò con piacere l'articolo che mi hai segnalato e grazie di cuore per le belle parole che hai speso per me! Un abbraccio!
EliminaPasserano Marmorito, la suora, Vito Catozzo, Io Uccido ...grande Giorgio!
RispondiElimina😊
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