Ecco,
sì. E' stato proprio un weekend rilassante. Sabato c'era un sole
meraviglioso, era una di quelle giornate che mettono il buon umore:
visita dalla dietologa – qualcuno, ridendo, ha detto che io sto
alla dietologa come un prete al bordello. Eggrazie – obiettivo
del mese raggiunto, gioia e gaudio. Per festeggiare, giornata madre e
Nanagrande sugli sci alle porte, niente di meglio. Siamo andate a
Lurisia e dalle piste si gode di un panorama mozzafiato: montagne
innevate e davanti colline e pianura a perdita d'occhio, come se
avessimo avuto il Piemonte ai nostri piedi. Come sono gli impianti
sciistici? Proprio non lo so dire. Primo skilift, eravamo in cima
alla montagna, Nanagrande, facciamoci una foto insieme prima della
discesa, ammamma. Sto per mettermi i guanti e lei parte, come un
missile terra-aria, perdendo il controllo degli sci in pochi secondi.
Una scheggia impazzita che si sta per scontrare contro le persone che
stanno salendo con il piattello sulle chiappe e urlano come matti.
Ettecredo, poteva fare filotto e non stavo qui a
raccontarvelo. Avete presente la scena di Fantozzi sugli sci che poi
finisce sul tagliere della polenta? Ecco, una cosa del genere. Solo
che Nanagrande è caduta quasi subito. Per fortuna non si è fatta
nulla, se non una botta e qualche graffio sulla faccia, ma si pensava
ad una lussazione della spalla, quindi taboga, ambulanza, pronto
soccorso. Insomma, neanche una pista. O meglio, io alla fine l'ho
fatta seguendo il taboga. Mentre i soccorritori stavano effettuando
tutte le loro operazioni, io tranquillizzavo Nanagrande che alle
parole “medico e ospedale” era andata in paranoia – in casa è
soprannominata madre coraggio – e ragionavo ad alta voce: allora,
vado in ambulanza, ma la macchina? Gli sci affittati dove li metto? E
se li rubano? Devo pure pagare. Il Maritino lo chiamo dopo, che sennò
gli viene una sincope. E poi dall'ospedale come minchia torno qui?
Insomma, cercavo di gestire la situazione. E uno dei soccorritori
con aria un po' saccente mi dice: “Signora, non è il momento di
pensare alla macchina, è più importante sua figlia”. Madoooo, mi
stava per scattare la viulenza. Una scena analoga era successa tanti
anni fa quando Nanagrande era ancora piccola ed era venuta a casa una
rappresentate di quegli aspirapolvere che aspirano, battono tappeti,
tolgono acari e fanno forse anche il caffè, e che costano quanto un
monolocale. Che il mio obiettivo era quello di farmi pulire casa
gratis con la dimostrazione, mica di comprarlo. Anche le rate erano
uno sproposito e la signora tentò prima la carta della pena Se lo
comprate, io posso finalmente andare in vacanza dopo dieci anni, vi
prego, sono povera e ho tutta la famiglia a carico, poi
vedendo la nostra resistenza, mise in scena l'atto finale, puntando
sul senso di colpa genitoriale: finta telefonata al grande capo per
uno sconto e con grande maestria disse Eh, no... i signori dicono
che è troppo caro, non vogliono investire neanche un euro al giorno
per la salute della propria figlia! Minchia,
ma io ti spacco il setto nasale!
Per
consolare la mia piccola Isolde Kostner – forse dopo sabato perderà
il diritto di essere chiamata così – un piatto che a lei piace
tanto, il risotto con i porri e la salsiccia. Il porro tagliato
sottile, usato al posto della cipolla per il soffritto, la salsiccia
fresca fatta rosolare appena e poi portata a cottura con il riso che
rimane morbido e cremoso con la mantecatura finale, sapori decisi ma
allo stesso tempo delicati, un piatto meraviglioso. Dopotutto sono
una buona madre.
Comunque,
tutto è bene quel che finisce bene: Nanagrande non si è fatta nulla
e a casa può giocare con acari grandi come elefanti.
Risotto porri e salsiccia
Ecco, la disavventura deve essere stata da brivido...però come la racconti tu, sembra la trama di un film!!
RispondiEliminaHai imparato due cose, niente foto sulla cima dei monti, (quelle le facciamo fare solo a Messner) e niente rappresentanti di aspirapolvere in casa!!
Un abbraccio!
Ahahaha, giusto!
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