giovedì 31 ottobre 2013

Black bloc per colpa della bagna caoda

Foto da sagreneiborghi.it
Stamattina, ore 8: “Mamma, oggi scrivi un post su Halloween?”. Ho avuto una duplice reazione: di tenerezza, perché la mia Nanagrande si interessa al mio blog e mi dà spunti per scrivere; di rifiuto perché di Halloween non me ne può fregà de meno. Abbiate pazienza voi appassionati di storie dell'orrore, costumi da strega e fan di zombie: se volete mangiare biscotti a forma di dita mozzate – ma perchè? - e würstel trasformati in mummie con la pasta sfoglia fate pure, ma io non sarò vostra complice. Ho già dato lo scorso anno con la pasta viola che era sì buona, ma aveva un aspetto terrificante. A voi il link. Se invece preferite celebrare la fine di ottobre con una ricetta che scalda il cuore, continuate leggere.
Se esistesse un dizionario di sinonimi e contrari in piemontese, alla voce “autunno” ci sarebbe “bagna caoda”. La tipica salsa di acciughe che affonda le sue radici nella storia occitana e in cui bisogna affondare tutte le verdure che vi vengono in mente: patate, barbabietole, finocchi, indivia, sedano, cavolfiore, topinambur, cardi, carote e chi più ne ha più ne metta. La mia storia con questo piatto è di odio e amore. Mio padre era alpino e, in questo periodo dell'anno, la sua sezione organizzava la serata bagna caoda. Io non lo so come caspita la facessero, ma ricordo che per almeno una settimana, mia madre doveva tenere le finestre aperte in casa per far circolare l'aria dalla puzza invereconda che regnava; quando tornavo da scuola dovevo mettermi la sciarpa davanti a bocca e naso stile black bloc; mio padre si doveva nutrire per giorni solo con scatole di Vigorsol. Per cui sono cresciuta con l'idea che la bagna caoda fosse una cosa terrificante. Mai analisi fu tanto errata. Da quando l'ho assaggiata – e avevo più di vent'anni – è stato amore. Certo, non è esattamente il piatto che consiglierei per una prima uscita con il partner, né in una serata in cui si vuole rimorchiare – ma si dice ancora rimorchiare? - ma non è detto che la quantità di aglio usata debba essere per forza adatta a scacciare i vampiri o a crearci nemici.
Un modo per continuare ad avere una vita sociale senza rinunciare al gusto, è quello di far sciogliere le acciughe con un paio di spicchi d'aglio che successivamente verranno tolti, in modo da far solo insaporire la salsa. Così ho fatto per questa ricetta che mi ha ispirato il Maritino: “Perché non fai una roba come il tortino Ciobar, ma invece del cioccolato usi la bagna caoda?”. Ma voi riuscite a capire che vita faccio? Suggerimento accolto e da qui è nato lo sformatino di peperoni – ortaggio top con la bagna caoda – con cuore di acciuga. Si presenta come un normale flan di verdure, ma tagliandolo avrete al centro il cuore caldo di bagna caoda che si fonderà sul palato con un tripudio di sapori. Un antipasto delicato, ma gustoso, perfetto anche per le prossime tavole delle feste, ma anche per una cena a due perché, vi assicuro, l'alito continuerà a profumare di violetta. E dopo – scusate la franchezza - si può anche limonare durissimo.

A casa mia...buon ponte a tutti!

Sformatino di peperoni con cuore di acciuga

7 commenti:

  1. Anche mio papa' e' alpino e la bagna caoda ha gli stessi effetti collaterali, tanto che io ancora non la mangio... La tua versione pero' mi sembra "potabile", magari e' la volta che mi faccio coraggio anch'io!

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  2. Marghe! Quanti ricordi mi susciti...anche il mio papà, che non c'è più, era alpino, e anche noi vivevamo con la maschera dell'ossigeno nei giorni successivi alle sue "serate bagna-caoda" al circolo degli alpini! I miei hanno dormito sempre insieme per 50 anni di vita in comune, ma in quelle rare occasioni c'era l'eccezione... Mia mamma, povera, non ce la faceva proprio a dormire con lui la notte successiva al "misfatto", e quindi noi donne di casa (lui era l'unico uomo di famiglia) gli preparavamo amorevolmente un comodo letto sul divano del salotto... anch'io quando penso alla bagna caoda la collego subito a questi ricordi...

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  3. Quindi è proprio la ricetta degli alpini a creare tanfo micidiale!
    Grazie per i vostri ricordi e provate questa versione, non ve ne pentirete!

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  4. Marghe, anch'io ho imparato ad apprezzare la bagna caoda non più in tenera età!!
    Devo dire che l'idea di farcirne un flan è bellissima. Ma il fatto che Luca abbia fatto un'associazione di idee tra tortino Ciobar e tortino bagna caoda mi lascia un poco perplessa... :-P

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  5. la vera bagna cauda vuole 1 testa d'aglio per commensale ed acciughe rigorosamente lavate con il vino! :)
    se proponessi la versione addolcita avrei necessità di tuo marito per la difesa! :D

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    1. Caro Anonimo,hai ragione! Ma se mangi la versione originale, non mi stare vicino..;-)

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