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Stamattina, ore 8: “Mamma, oggi
scrivi un post su Halloween?”. Ho avuto una duplice reazione: di
tenerezza, perché la mia Nanagrande si interessa al mio blog e mi dà
spunti per scrivere; di rifiuto perché di Halloween non me ne può
fregà de meno. Abbiate pazienza voi appassionati di storie
dell'orrore, costumi da strega e fan di zombie: se volete mangiare
biscotti a forma di dita mozzate – ma perchè? - e würstel
trasformati in mummie con la pasta sfoglia fate pure, ma io non sarò
vostra complice. Ho già dato lo scorso anno con la pasta viola che
era sì buona, ma aveva un aspetto terrificante. A voi il link. Se
invece preferite celebrare la fine di ottobre con una ricetta che
scalda il cuore, continuate leggere.
Se esistesse un dizionario di
sinonimi e contrari in piemontese, alla voce “autunno” ci sarebbe
“bagna caoda”. La tipica salsa di acciughe che affonda le sue
radici nella storia occitana e in cui bisogna affondare tutte le
verdure che vi vengono in mente: patate, barbabietole, finocchi,
indivia, sedano, cavolfiore, topinambur, cardi, carote e chi più ne
ha più ne metta. La mia storia con questo piatto è di odio e amore.
Mio padre era alpino e, in questo periodo dell'anno, la sua sezione
organizzava la serata bagna caoda. Io non lo so come caspita la
facessero, ma ricordo che per almeno una settimana, mia madre doveva
tenere le finestre aperte in casa per far circolare l'aria dalla
puzza invereconda che regnava; quando tornavo da scuola dovevo
mettermi la sciarpa davanti a bocca e naso stile black bloc;
mio padre si doveva nutrire per giorni solo con scatole di Vigorsol.
Per cui sono cresciuta con l'idea che la bagna caoda fosse una cosa
terrificante. Mai analisi fu tanto errata. Da quando l'ho assaggiata
– e avevo più di vent'anni – è stato amore. Certo, non è
esattamente il piatto che consiglierei per una prima uscita con il
partner, né in una serata in cui si vuole rimorchiare – ma si dice
ancora rimorchiare? - ma non è detto che la quantità di aglio usata
debba essere per forza adatta a scacciare i vampiri o a crearci
nemici.
Un modo per continuare ad avere
una vita sociale senza rinunciare al gusto, è quello di far
sciogliere le acciughe con un paio di spicchi d'aglio che
successivamente verranno tolti, in modo da far solo insaporire la
salsa. Così ho fatto per questa ricetta che mi ha ispirato il
Maritino: “Perché non fai una roba come il tortino Ciobar, ma
invece del cioccolato usi la bagna caoda?”. Ma voi riuscite a
capire che vita faccio? Suggerimento accolto e da qui è nato lo
sformatino di peperoni – ortaggio top con la bagna caoda – con
cuore di acciuga. Si presenta come un normale flan di verdure, ma
tagliandolo avrete al centro il cuore caldo di bagna caoda che si
fonderà sul palato con un tripudio di sapori. Un antipasto delicato,
ma gustoso, perfetto anche per le prossime tavole delle feste, ma
anche per una cena a due perché, vi assicuro, l'alito continuerà a
profumare di violetta. E dopo – scusate la franchezza - si può
anche limonare durissimo.
Sformatino di peperoni con cuore di acciuga
Anche mio papa' e' alpino e la bagna caoda ha gli stessi effetti collaterali, tanto che io ancora non la mangio... La tua versione pero' mi sembra "potabile", magari e' la volta che mi faccio coraggio anch'io!
RispondiEliminaMarghe! Quanti ricordi mi susciti...anche il mio papà, che non c'è più, era alpino, e anche noi vivevamo con la maschera dell'ossigeno nei giorni successivi alle sue "serate bagna-caoda" al circolo degli alpini! I miei hanno dormito sempre insieme per 50 anni di vita in comune, ma in quelle rare occasioni c'era l'eccezione... Mia mamma, povera, non ce la faceva proprio a dormire con lui la notte successiva al "misfatto", e quindi noi donne di casa (lui era l'unico uomo di famiglia) gli preparavamo amorevolmente un comodo letto sul divano del salotto... anch'io quando penso alla bagna caoda la collego subito a questi ricordi...
RispondiEliminaQuindi è proprio la ricetta degli alpini a creare tanfo micidiale!
RispondiEliminaGrazie per i vostri ricordi e provate questa versione, non ve ne pentirete!
Marghe, anch'io ho imparato ad apprezzare la bagna caoda non più in tenera età!!
RispondiEliminaDevo dire che l'idea di farcirne un flan è bellissima. Ma il fatto che Luca abbia fatto un'associazione di idee tra tortino Ciobar e tortino bagna caoda mi lascia un poco perplessa... :-P
....è che lui alla fine è un goloso di dolci...;-)
Eliminala vera bagna cauda vuole 1 testa d'aglio per commensale ed acciughe rigorosamente lavate con il vino! :)
RispondiEliminase proponessi la versione addolcita avrei necessità di tuo marito per la difesa! :D
Caro Anonimo,hai ragione! Ma se mangi la versione originale, non mi stare vicino..;-)
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