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Il mio amore non è stato un colpo di fulmine. Anzi,
come spesso accade per le grandi storie, all'inizio mi stava anche un
po' antipatico. Piaceva a tutte le mie amiche e non ne capivo il
motivo. Poi, dopo anni, l'ho incontrato nel posto giusto ed è
scoppiata la passione. Nessun dettaglio piccante e scabroso, né
trama melensa alla Danielle Steel. No, non sto parlando del Maritino,
ma del sushi!
La prima volta che l'ho assaggiato è stato una decina
di anni fa ad una cena con amici. Non era ancora così di moda come
oggi e quel locale era veramente un po' triste. Con il nastro che
gira e la formula All you can eat: cioè puoi mangiare tutto
finché la cistifellea non diventa di dimensioni spropositate.
Solitamente questi ristoranti hanno una scarsa qualità e oltretutto
è veramente avvilente impilare mille piattini colorati. Cerchi così
di escogitare sistemi per imboscarli da qualche parte, per la
vergogna di essere notato da tutti gli altri commensali ed essere
additato come quello che si mangia pure il wasabi perché tanto è
compreso. Uscita da quella prima esperienza giapponese non ero per
nulla soddisfatta e il sushi era stato catalogato come
grazie-il-pesce-crudo-magnatelo-tu-io-mi-faccio-due-spaghi.
Le mie amiche, invece, sono sempre state entusiaste (del
sushi, non di quel ristorante) ed io non riuscivo a comprendere i
loro gusti. Dopo anni ho pensato che era giunto il momento di dare
una seconda possibilità a questo cibo. E ho fatto bene. Il sushi mi
piace moltissimo – nel posto giusto, of course – e
condivido questa passione con il Maritino, anche lui inizialmente
disgustato dalla nostra prima esperienza. Per noi la seratina sushi è
sinonimo di cenetta romantica davanti alla tv con una bottiglia di
prosecco ghiacciato. Come direbbe Briatore, toaop!
Anche il sushi – come altri cibi orientali – crea
due fazioni: gli innamorati e quelli che il-sushi-lo-dò-al-gatto.
Non a tutti piace, lo capisco. Ho pensato così di
italianizzarlo, usando ingredienti della cucina mediterranea –
insalata, pomodori, acciughe, robiola, salame,patate - ma dando la
forma coreografica dei rotolini giapponesi. Il risultato piacerà a
tutti ed è un'idea originale per un aperitivo con gli amici e anche
– perché no? - per stupire i parenti a Natale.
Prima, fare incetta di bacchette di legno.
A casa mia...hosomaki che?
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