Dovremmo spesso prendere esempio dai bambini. Riscoprire quella
capacità di stupirci ed essere felici anche per le piccole cose,
nella vita di tutti i giorni ed anche in cucina.
Quando il brother ed io eravamo gagni, di sabato o domenica ci
svegliavamo sempre presto, abitudine che da adulta reputo
assolutamente malsana e che non riesco a comprendere. Non avevamo
nessuna intenzione di svegliare i nostri genitori, credo per poter
fare quello che volevamo senza scocciature: alzavamo la serranda
della nostra camera con un metodo super collaudato per evitare il
qualsivoglia rumore. Quatti quatti andavamo in salotto per guardare i
cartoni in televisione, ma solitamente era così presto che i canali
non erano ancora attivi e c'era quella schermata multicolor con
l'elenco dei programmi. Chi è troppo giovane non saprà di cosa sto
parlando. Molto anni '80. Allora giocavamo in camera:tiravamo fuori
dal fustino del Dixan rivestito di carta da regalo le mille
macchinine. Ogni modellino era abbinato ad un membro della nostra
famiglia, che realmente aveva posseduto quella macchina – il
brother, sulle automobili, era piuttosto maniacale - e ci
inventavamo storie divertenti. Non mi spiego ancora come mai lui
avesse sempre in dotazione la Giulietta blu, lucida e nuova, della
Bburago ed io la Panda 30 rossa scrostata senza porte. Misteri della
vita.
Ma la cosa che più ci piaceva fare insieme era cucinare. Una mattina
abbiamo fatto le frittelle. Dunque, la ricetta non ce l'avevamo, per
cui abbiamo ascoltato a ripetizione una canzone dello Zecchino d'Oro
- “Le frittelle”, appunto – facendo Stop-Rew-Play sul
registratore non so quante volte, e che iniziava proprio elencando
gli ingredienti. C'è la mamma in cucina che prepara la pastella:
latte, uova, farina, mette calda la padella. L'olio sfrigola, fuma,
l'aria intorno si profuma, scende ben lievitata una prima
cucchiata.....Ecco, la cucchiaiata di lievito ce la siamo bucata,
per cui avevamo usato un numero sconsiderato di uova per ottenere
poche frittelle. Però ci piaceva cucinare insieme, era divertente e
non aspettavamo altro che fare la sorpresa ai nostri genitori per
vedere il loro sguardo fiero di noi piccoli chef pasticcioni in erba.
Dei veri cuochi in miniatura li ho visti nell'edizione junior di
Masterchef Australia. Sono impressionanti: hanno un'età tra
gli 8 e i 12 anni e cucinano dei piatti pazzeschi, presentandoli con
una cura degna di un ristorante stellato. Poi, certo, fanno delle
robe un po' australiane e cucinano il canguro – ommioddio! - ma
sono bravissimi. Ciò che più mi colpisce è la gioia che traspare
dai loro occhi. Non c'è particolare competizione tra di loro, come
ci si aspetterebbe in una gara tra bambini, e si vede il reale
entusiasmo che ci mettono nel cucinare e il divertimento nel poterlo
fare insieme. Sono belli da vedere e sopratutto i giudici non sono
antipatici come Cracco. La ricetta di oggi è liberamente tratta –
e italianizzata - da un piatto che ho visto appunto, a Masterchef
Australia junior:una lasagnetta con crema ai porri e trota
salmonata. Un gusto delicato, una presentazione semplice ma di grande
effetto, con l'aggiunta di chicchi di melagrana che rendono subito
natalizio questo piatto. Farete un figurone al cenone di Natale!
Come dicevo all'inizio, bisogna prendere esempio dai bambini: è
utile e anche buono!
A casa mia...ma Alvaro e Camilla su che canale erano?
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