Esattamente una settimana fa il Salone del Gusto ha dato il suo
arrivederci a Torino, con la promessa di rivedersi tra due anni e
continuare questo idillio tra cibi di alta qualità, produttori e
consumatori-golosi. E' stato sicuramente un Salone dei successi, con
numeri di partecipanti molto alti, code chilometriche alle casse che
credo in pochi si aspettassero, visto i tempi di crisi e ristrettezze
economiche. Vien da pensare che la qualità, la passione e il buon
lavoro paghino bene. Il mio Salone è stato divertente, una due giorni ricca di incontri,
di belle scoperte, di sorrisi e di abbracci con le colleghe
foodblogger, di soddisfazioni, di foto e ovviamente di buon cibo!
Gli eventi più importanti a cui ho partecipato sono stati ovviamente
il Lentilab e il tour tra i produttori piemontesi organizzato dalla
Biteg, la borsa internazionale del turismo enogastronomico.
Nello stand dei prosciutti Lenti con le cucine di Foodlab, è un po'
come sentirsi a casa: c'era Sara con la sua Nonna super sprint che
mangia prosciutto cotto da più di 60 anni (e dice che non è ancora
stufa!); Giovanni, chef diplomato alla scuola Alma di Gualtiero
Marchesi, ma che tratta noi foodblogger come se fossimo vere cuoche
(grazie!); Federico, ideatore di Foodlab con la moglie e i suoi bimbi
che hanno cucinato con me la Crepe pensata per il Lentilab. Un
piccolo ripasso della ricetta.
Con la Biteg, un tour tra i produttori piemontesi che hanno avuto il
riconoscimento “Maestro del Gusto”. Lo stand a cui abbiamo
dedicato più tempo è stato quello di Beppino Occelli. Il suo burro
è fatto ancora come un volta, confezionato a mano con lo stampo
della mucca: a casa mia un burro così si chiama “furbo”, ideale
da gustare nella sua naturalezza con del pane. Una delizia che ha
vinto premi internazionali. E poi una degustazione di alcuni
formaggi, dalla fresca Tuma dla Paja (anche questo vincitore di
premi), passando per la Tuma del trifulau, dove il tartufo nero di
Alba c'è veramente e non solo nel profumo, fino alla Gran riserva,
formaggi stagionati per minimo 18 mesi, avvolti da foglie di tabacco,
di castagno e addirittura da malto d'orzo e whisky. Da gustare
obbligatoriamente con un bicchiere di Nebbiolo. Beppino Occelli
esiste sul serio, è un signore che crede nella sua azienda ed era lì
al Salone: non come Nonno Nanni...che è un po' come Babbo Natale!
Ecco il link di Style.it (cioè, mica pizza e fichi!) con l'elenco delle foodblogger che hanno
partecipato al Salone: c'è anche una mia foto dei formaggi Occelli,
andate a cercarla!
Un bella scoperta sono state Val Verde Coop e Terra Viva Coop,
cooperative di soci allevatori di polli allevati a terra in modo
naturale esclusivamente in Piemonte e produttori della Razza Bovina
Piemontese, tipica del cuneese: grande qualità, voglia di farsi
conoscere e di mettersi in gioco. Non poteva mancare un salto tra gli
stand della mia amata Sardegna e lì ho potuto conoscere Alessandra
Argiolas, giovane responsabile marketing dei formaggi Argiolas di
Dolianova, che al Salone ha presentato il loro ultimo nato: il
pecorino “Salute e bontà” che, grazie ad uno studio fatto dalle
Università di Cagliari e Pisa in collaborazione con l'ospedale
Brotzu di Cagliari, non fa aumentare il colesterolo. Una buona
notizia per gli appassionati dei formaggi!
Una bella esperienza questa del Salone del Gusto, con quel pizzico di
orgoglio per essere piemontese e torinese.
Piemonte è anche sinonimo di cioccolato, basti pensare a Guido
Castagna – la crema 55 crea dipendenza - Guido Gobino, Peyrano -
chi più ne ha, più ne metta! - e tra i più appezzati c'è
sicuramente il gianduja, lavorato con le nocciole delle Langhe. Ho
pensato così di utilizzarlo per una torta semplice e veloce,
ovviamente buonissima e super golosa, perfetta da accompagnare con
del gelato alla crema. Se poi il gelato è preparato sul momento come
ha fatto il mio amico Enrico, la seconda fetta è d'obbligo.
A casa mia...W il Salone!
Torta al cioccolato gianduja
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