mercoledì 15 aprile 2015

Non sopporto vol.2

Chissà perché quando si scrive qualcosa di negativo nei confronti di qualcuno si ha molto più successo di quando si utilizzano parole grondanti miele. Forse perché è più divertente? Non so, in ogni caso il mio elenco di cose/persone che non sopporto vi è piaciuto – e soprattutto la pensate come me! - e alla vostra richiesta di scriverne un altro, ho detto subito sì perché quando ho finito la stesura del precedente post, mi sono venute in mente una miriade di cose che mi fanno venire i nervi!
Pronti? Allora, non sopporto:

  • Il mutanghero: entrare in un negozio/bar/ufficio/asilo, salutare e non ricevere risposta. Cos'è, ti casca la lingua se dici buongiorno?
  • La madre avvocatessa: quelle mamme che difendono a spada tratta i propri figli con quel fervore che manco la Bongiorno con Andreotti. E sto parlando di bambini in età d'asilo che si rubano l'escavatrice giocattolo.
  • Il fafiuchè: letteralmente in piemontese vuol dire “fa fioccare”, fa nevicare, cioè quello che se la tira. Fa tutto lui, tutto quello che fa è magnifico, ma in verità non conclude una beneamata mazza.
  • La madre Willy Wonka: ha sempre in borsa caramelle e cicles (gomme da masticare) che dispensa ai bambini non suoi senza la consulenza delle altri madri che risultano così delle streghe noiose che in borsa hanno solo scontrini e fazzoletti smoccolati e che vivono cinque minuti di terrore per paura che il proprio figlio si strozzi con una mega Ambrosoli al miele.
  • L'avversativo: “Io non sono razzista, ma...”, “Io non sono omofobo, ma...”. Ma cosa?! O lo sei o non lo sei e tu mi sa che lo sei. Stronzo.
  • L'incapace: ha un Suv di dimensioni apocalittiche, ma non lo sa guidare e parcheggia sul marciapiede. Prenditi un'Ape Car, è meglio.
  • La figa in canottiera: quella che con un paio di jeans, una canotta bianca e un filo lungo di perle è gnocca e fa tendenza. Io, al massimo, sembro un muratore di Bergamo.
  • I finti ecologisti: si lamentano che la città non è pulita, è tutta colpa della politica, poi escono dal bar e buttano per terra lo scontrino del caffè. Io te lo farei mangiare.
  • I palleggiatori: gli uomini che si toccano in continuazione i gioielli di famiglia. Guarda, sono sempre due e non scappano di lì, stai sereno.
  • Gli spioni: quelli che non usano e criticano facebook, hanno una sagoma al posto della foto profilo, ma lo spulciano ogni giorno e sanno di tutti morte e miracoli.
  • I mangiatori di miglio: la carne fa venire il cancro, le mele hanno gli insetticidi, la pasta è chimica, il pesce ha il mercurio. L'unica cosa mangiabile sono miglio e quinoa. Guarda, grazie, quando rinasco gallina te lo dico.

Anche oggi l'elenco potrebbe continuare, ma lascio a voi lo spazio per tutto ciò che trovate insopportabile.
Adesso ho voglia di sorrisi, di fiori colorati, di tavolate con gli amici, di bambini che ridono, di cose belle e buone: adesso ho voglia del rotolo di spinaci, uno di quei piatti che mia madre cucinava quando era giorno di festa.
Pasta all'uovo farcita di spinaci e ricotta fresca, una generosa macinata di noce moscata, sugo di pomodoro che sa di basilico e di estate, tanto parmigiano che in forno diventa una crosticina dorata.
Perché i motivi per innervosirsi sono sempre troppi, ma è molto meglio trovare il lato positivo nella vita. Sempre.

A casa mia...mobbasta!

Rotolo di spinaci

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