lunedì 29 dicembre 2014

Quelli che...buon 2015!

Quelli che...cominciano a fare i regali di Natale a ottobre.
Quelli che...19.29 negoziante, stai chiudendo, mi accontento di qualunque puttanata, una maniglia colorata, un porta spilli, un portafogli, un portafigli, una cagata!
Quelli che...non facciamoci nulla e poi arrivano con mille pacchetti.
Quelli che...il riciclone.
Quelli che...a Natale me ne vado al caldo!
Quelli che...a Natale me ne vado a sciare!
Quelli che...e se non ci dovessimo vedere, buon anno!
Quelli che...cosa fai a Capodanno?
Quelli che...non hanno un balcone, ma un'installazione luminosa di Cisternino.
Quelli che...cucinano per una settimana intera.
Quelli che...è Natale, ma faccio le pulizie di Pasqua.
Quelli che...il calore della famiglia.
Quelli che...domani solo un'insalata! (ma come contorno ad un cotechino)
Quelli che...tombola o mercante in fiera?
Quelli che...salmone e melagrana fa taaannnnnto Natale.
Quelli che...la zia ti regala un deodorante.
Quelli che...la nonna e la centomila.
Quelli che...i buoni propositi per l'anno nuovo.
Quelli che...le lenticchie non possono mancare.

E io faccio parte di questi ultimi: le lenticchie sono ben auguranti e portano denaro. Io ne ho sempre mangiate a badilate, il conto corrente però non ne ha avuto benefici. Ma su certe cose sono una tradizionalista, ogni lenticchia mangiata vale un euro, quindi non possono mancare.
Un ricetta veramente speedy ed economica, perché le lenticchie, prima di portarti soldi, te li levano dal portafoglio per quanto costano e poi bisogna metterle a bagno e poi cuocerle per molto. E ciao. Ecco, risolviamo la questione con delle economicissime lenticchie in lattina e con una preparazione breve, per sperare in un pasciuto conto per l'anno nuovo.
Auguri amici cuochi, che i vostri desideri più belli si possano realizzare!

A casa mia...quelli che...buon anno!

Lenticchie veloci

Lenticchie veloci

Ingredienti per 4 persone

  • 1 cipolla
  • 2 carota
  • 2 coste di sedano
  • 1 tubetto di doppio concentrato di pomodoro
  • 500 g di lenticchie in lattina
  • Olio evo
  • Sale&Pepe


Preparazione


Taglia le verdure a dadini e falle soffriggere con un po' di olio. Poi aggiungi il concentrato di pomodoro e aggiungi un po' di acqua.



Dopo qualche minuto aggiungi le lenticchie (scolate dalla loro acqua) e lascia cuocere per circa 15-20 minuti. Regola di sale e pepe.




Servi le lenticchie con il cotechino e del purè


giovedì 4 dicembre 2014

#RegalaSorprese con Groupon per Natale!

Venti giorni. Mancano venti giorni ed è Natale! I negozi sono già sberluccicosi di stelle argentate e fili dorati, le città hanno acceso le luci (Torino è bellissima con le Luci d'artista), ad Alba hanno installato la ruota panoramica per i bimbi e per il centro si trovano corner shop di torrone e altri dolciumi che costringono le mamme a tenere i figli per il cappuccio per non farli catapultare tra le caramelle; i supermercati sono ormai allestiti a festa (quindi, mamme, se volete evitare psicodrammi da Cicciobello e confezioni mega di Lego, mai andare a fare la spesa con i vostri piccoli!), il web si riempie di video natalizi e fioccano sui social le foto dei propri alberi di Natale. Poi ci sono anche i cosiddetti Grinch, persone che si lamentano dell'arrivo del Natale e boicottano tutto ciò che riguarda questa festività,ma in fondo in fondo, sono conquistati da questo clima da Jingle Bells. Io adoro il Natale. Ho già fatto le decorazioni in casa per godermele un po' di più e ho comprato un cd di Bing Crosby e Frank Sinatra che mi riporta bambina.
Ma soprattutto, ho già ricevuto un regalo: GrouponMag mi ha donato un coupon da spendere sul circuito Groupon per l'iniziativa Groupon per Natale! Regali per la casa, per lui, per lei, per i bimbi, tecnologia, viaggi, corsi e chi più ne ha più ne metta. Allora, io mi sento un po' vecchietta e antiquata, ma non ho mai fatto shopping online. Forse perché non avevo una carta di credito - pernacchione della banca, ma ora ho una carta ricaricabile – forse perché mi piace andare in giro per negozi e farmi venire le idee regalo per le persone a cui voglio bene, ma ho scoperto che ci sono un sacco di vantaggi! 1) Sotto Natale i negozi sono presi d'assalto: invece di tirare giù tutti i Santi del paradiso per cercare parcheggio e infilarti in una bolgia assurda, si può rimanere comodamente a casa, con una tazza di tè fumante e fare i propri acquisti con un click, figata 2) Su Groupon ci sono idee regalo veramente per tutti, per la nonna, per i genitori, per la dolce metà, per i bimbi e gli amici, tutto in un unico sito 3) Ciò che si compra ti viene recapitato a casa, ma si può anche decidere di farlo spedire direttamente al destinatario del regalo 4) I prezzi sono più bassi, ma molto più bassi! Mi sto convertendo alla tecnologia.
Ho già adocchiato un corso di fotografia per me e delle lezioni di golf per il Maritino, ma anche prenotare un hotel super lussuoso al prezzo di un due stelle, non sarebbe male per una mini fuga romantica! Vi farò sapere! E se siete di Torino e dintorni, potete anche seguire le innumerevoli offerte per i ristoranti, spesso recensiti da noi blogger su GrouponMag.
Voi, seguite il mio consiglio: andate su Groupon, registratevi e fate tanti regali! Mancano venti giorni! 
Oltre ai doni sotto l'albero, Natale è anche sinonimo di tavolate di parenti e di cibo, molto cibo. Oggi vi propongo la ricetta del primo piatto che ho cucinato l'anno scorso per il mio primo pranzo di Natale langhetto: risotto al Castelmagno e nocciole delle Langhe...con una grattata di Tartufo bianco! Il tartufo è facoltativo, il risotto è già buono così, bello cremoso e con quella piacevole nota croccante data dalle nocciole, ma se avete la fortuna di avere una pepita albese, qui è il caso di usarla, non ve ne pentirete!
Groupon #RegalaSorprese, ma anche il Tartufo non è da meno!

A casa mia...Natale tecnologico!

Risotto Castelmagno e nocciole delle Langhe (con Tartufo bianco d'Alba)

Risotto Castelmagno e nocciole delle Langhe (con Tartufo bianco d'Alba)

Ingredienti per 6 persone

  • 100 g di burro
  • 2 scalogni
  • 500 g di riso Carnaroli
  • Marsala
  • Brodo vegetale circa 1 litro
  • 300 g di Castelmagno
  • 200 g di nocciole delle Langhe
  • Tartufo bianco d'Alba (facoltativo, ma molto consigliato)
  • Pepe


Preparazione

Passa al mixer il Castelmagno e, separatamente, le nocciole e tritale grossolanamente. Metti da parte.



Fai sciogliere metà del burro e metti a rosolare lo scalogno. Versa il riso e tostalo per qualche minuto. Sfuma con il Marsala e lascia evaporare l'alcool. Poi cuoci il riso aggiungendo brodo bollente un po' alla volta.



Quando il riso è quasi a cottura, aggiungi il Castelmagno e le nocciole. Regola di pepe. Manteca con il burro rimasto e lascia riposare il riso per un paio di minuti




Servi con qualche nocciola intera e, se vuoi, una grattata di Tartufo bianco


giovedì 20 novembre 2014

La formula magica della Foodie Geek Dinner

Che cos'è la magia? Può essere il trucco di un prestigiatore o la formula di una strega, può essere bianca o nera, può essere associata a rituali e ad antichi sacerdoti, pimpulu pampulu parimpampum, è sempre una cosa che lascia a bocca a aperta. Per me, donna piuttosto razionale che non crede a stregonerie e che non ama il genere fantasy e l'esoterismo, la magia è legata a qualcosa di inaspettato, di bello, ad uno di quei momenti nella vita che non scorderemo più.
La magia delle montagne innevate colorate di rosa al mattino, un cerbiatto che cammina tra i filari di vite – l'ho visto ieri, che magia! - le risate delle mie bimbe mentre giocano, leggere un libro ed estraniarsi completamente dal mondo, un cielo stellato, il primo bacio, la prima notte di nozze – capisci ammè! - il profumo del pane appena sfornato, una tavola di amici, il sapore rassicurante del minestrone della mia nonna, i miei gelsomini che sono ancora vivi (#polliceverdeunacippa), rincontrare un'amica che non si vede per tanto tempo e ritrovare la stessa complicità di sempre, un bicchiere di vino rosso, viaggiare per il mondo, conoscere persone nuove e aprire il cuore. Non sono cose scontate, ma sono cose semplici e per me la magia sta in un piccolo gesto, in una parola, in un'immagine.
La magia sarà il tema della Foodie Geek Dinner che si terrà a Torino il 27 novembre: spezie orientali, glitter e supercalifragilistichespiralidoso, ma il vero prodigio di questa serata sarà un altro. Il vero incantesimo l'hanno fatto Mariachiara e Francesca, ideando queste serate itineranti per tutta Italia, un piccolo progetto nato tra due amiche davanti ad una birra, che si è trasformato in un evento atteso, che coinvolge aziende, locali, chef e ovviamente blogger. La magia di trascorrere una serata con tante persone che si sono conosciute in questo strano mondo dei social e dei blog, con cui si condividono passioni e aspetti lavorativi, con cui ci si scambia informazioni da nerd su cambi di url, ranking di google, widget e piattaforme, ma anche le ricette della mamma. E cosa c'è di più magico e bello che mettere insieme tanti amici allo stesso tavolo? Il cibo è sempre la risposta.
Ed io non mi faccio cogliere impreparata, con una ricetta che è pura magia, perché da pochissimi ingredienti e con estrema facilità si porta in tavola un piatto da re. Il tartufo nero è brutto, grutoluto, molto meno pregiato di quello bianco (ma costa anche nettamente di meno e questo è un punto a favore), ma ha il profumo del bosco e trasforma un piatto da tutti i giorni in una vera leccornia.
Procuratevi della pasta ripiena ai formaggi, tagliate il tartufo e fate sprigionare il suo profumo tra il burro, la panna e il parmigiano – colesterolo, questo sconosciuto – condite la pasta, macinate del pepe e grattate sapientemente ancora del tartufo. Trovate qualcosa di più magico?

A casa mia...pimpulu pampulu parimpampum!

Fagottini al formaggio con tartufo nero

Fagottini al formaggio con tartufo nero

Ingredienti per 4 persone

  • 4 tartufi neri da circa 10g ciascuno
  • 500 g di fagottini al formaggio
  • 50 g di burro
  • 200 ml di panna fresca
  • 50 g di parmigiano
  • Sale&Pepe


Preparazione

Con un coltello affilato taglia 3 tartufi a fettine e poi riducili a pezzetini



In una padella fai sciogliere il burro, aggiungi la panna, regola di sale e pepe e fai scaldare. Poi metti il tartufo tagliato e amalgama: il calore farà sprigionare il profumo. Aggiungi il parmigiano.





Cuoci i fagottini in acqua bollente salata per 2 minuti, poi scolali nella padella del condimento e finisci la cottura. Servi grattando l'ultimo tartufo in scaglie.


giovedì 6 novembre 2014

Scusa se ti chiamo zia

Quando si ha una famiglia numerosa è facile che le date di compleanni, anniversari o avvenimenti importanti siano ravvicinate, con conseguenti tridui e veri e propri tour de force mangerecci per festeggiare tutti. Esempi pratici: un mio zio e un mio cugino sono nati l'8, il Brother il 9 e un altro cugino il 10, tutti a luglio, e sempre l'8 luglio è il giorno in cui mi sono laureata. Bottiglie a profusione. Il 28 maggio – e ne avevo già parlato qui – è il compleanno di mia madre, ma anche l'anniversario dei miei nonni, dei miei zii e l'onomastico del nonno e di un cugino. Insomma, una grande festa.
Cristina è mia zia – ma guai a chiamarla così, non risponde! - l'ultima di cinque fratelli, la piccola di casa. Era (e lo è ancora) la zia ggggiovane, quella che si portava lo stereo in bagno e cantava mentre si asciugava i capelli, quella che d'estate andava in discoteca con gli amici – e con spalline anni '80 da far invidia ad un giocatore di football – e tornava all'alba; era la zia che aveva un sacco di orecchini enormi con la clips perfetti per essere “rubati” da noi nipotine per far finta di essere lei, e che ci portava a mangiare la pizza da sole per farci sentire grandi.
Nella nostra vita abbiamo tanti avvenimenti in comune: la sua ultima gravidanza è stata in concomitanza con la mia prima (compagne di nausee), la sua bimba è nata il giorno del mio anniversario di matrimonio e Nanagrande il giorno dopo suo marito (e anche un altro zio...ve l'ho detto!) e quest'anno le nostre figlie hanno fatto la Prima Comunione lo stesso giorno. Ma soprattutto, siamo nate nella medesima data. Ogni anno, quindi, c'è la gara a chi chiama per prima per farsi gli auguri ed io trovo che sia bellissimo condividere il proprio compleanno con una persona a cui si vuole bene.
Domenica saranno trentaquattro (#vaccaboia) e, togliendo l'inevitabile carogna per gli anni che passano così veloci, sono felice. Felice perché mi sento una donna realizzata, ma so che ho ancora tante cose da fare, da imparare, da vivere. A volte, quando la stanchezza prende il sopravvento, ho il desiderio di una maggiore stabilità – e qui lavoro e pecunia vanno a braccetto – ma poi mi rendo conto che invece è bellissimo, ed anche un gran privilegio, avere ancora la possibilità di rimescolare le carte, di avere sempre nuovi progetti, di poter cambiare e avere la speranza di dare una svolta alla propria vita.
Ecco, quello che auguro a me, a Cristina e a tutti coloro che compiono gli anni in questi giorni, è di avere sempre un obiettivo, piccolo o grande che sia, una meta da raggiungere, uno di quei propositi che fanno alzare dal letto con il sorriso e tanta voglia di fare. Io adoro essere chiamata zia dalle mie nipotine, per cui auguri zia! (E scusa se ti chiamo zia).
E se oltre ai fini “più alti” avete anche voglia di cucinare, beh, tombola!
La proposta di oggi è tipicamente autunnale, unisce una ricetta della mia nonna materna agli ingredienti più piemontesi che ci siano: uno sformato di broccoli morbido e saporito, accompagnato da una bagna caoda leggera che vi permetterà di godervi il piatto senza la paura di ammazzare qualcuno con l'alito.
Lo si può cucinare in monoporzioni oppure in uno stampo più grande, perfetto per una cena tra amici per festeggiare insieme!

A casa mia...si spengono le candeline!

Sformato di broccoli con bagna caoda leggera

Sformato di broccoli con bagna caoda leggera

Ingredienti

  • 500 gr di broccoli
  • Besciamella fatta con 250 ml di latte
  • 5 spicchi d'aglio
  • 50 gr di parmigiano grattugiato
  • 2 uova
  • 80 gr di acciughe sott'olio
  • 1 bicchiere di latte
  • Olio evo
  • Pepe&Sale


Preparazione

Sbollenta i broccoli, poi ripassali in padella con un po' di olio e 2 spicchi d'aglio, che poi eliminerai. Regola di sale.



Prepara la besciamella con 250 ml di latte e rendila bella densa. Crea una crema di broccoli con il frullatore ad immersione e uniscila alla besciamella.
Aggiungi le uova e il parmigiano. Regola di sale e pepe.



Bagna e strizza la carta da forno e ricopri lo stampo. Versa il composto e metti a cuocere in forno a 180° per circa 30-40 minuti, fino a che sarà sodo, ma morbido.



Intanto in un pentolino metti l'aglio con il latte e lascia cuocere finchè l'aglio non sarà morbido e potrai schiacciarlo. Unisci le acciughe e falle sciogliere, fino ad ottenere un salsa. (Aggiungi un po' di latte o di olio se dovesse risultare troppo densa)



Servi lo sformato caldo con la bagna caoda





giovedì 23 ottobre 2014

Back to school

Officina del Gusto
Se chiedi ad un bambino cosa vuole fare da grande, le risposte più gettonate sono: l'astronauta, il pompiere – Grisù ha fatto epoca – la ballerina o la cantante, attratti dall'eroismo o dal successo. Sono cose dette a caso, dettate dalla fantasia di un libro, da un cartone animato o da un gioco. Poi ci sono dei bimbi che invece hanno le idee chiarissime sul loro futuro mestiere e poi veramente, una volta diventati adulti, realizzano il loro sogno: “Voglio essere il nuovo Perry Mason!”, taaaac, un altro avvocato; “Da grande voglio fare il dottore!”, taaaac, eccolo con il càmice bianco e lo stetoscopio al collo.
Io li ho sempre un po' invidiati questi bimbi, perché io le idee chiare non le ho mai avute – sono passata dal voler essere pediatra a fioraia, nel giro di poche ore – e a volte penso ancora “ma cosa voglio fare da grande?”, anche se forse ormai sono fuori tempo massimo.
Se potessi tornare indietro studierei psicologia perché mi piace molto osservare le persone, cercare di capirle e andare oltre a ciò che si vede, oppure mi piacerebbe fare l'insegnante.
Per essere madri – e anche mogli, come no! - bisogna essere un po' psicologhe, quindi di fatto lo sono, e ora potrò anche realizzare il mio sogno di fare la prof, solo che invece di stare dietro ad una cattedra, con il registro davanti e una matita blu e rossa in mano, sarò dietro ad un tavolo, davanti avrò dei fogli di ricette e in mano avrò un cucchiaio di legno! Cominciano le lezioni di cucina della vostra foodblogger del cuore! La campanella (del forno) suonerà il 19 novembre e vi aspetto in tanti in una bellissima scuola, l'Officina del Gusto di Moncalieri: una grande cucina professionale capitanata da Daniela Bovo – allieva di Sadler e Marchesi – e un salone di macchine d'epoca che può diventare un ambiente molto suggestivo per un evento con tante persone.
La prima lezione avrà come protagonista assoluta la Nocciola delle Langhe, frutto versatile in cucina, e per prenotarvi basta fare un click su questo link!
La ricetta di oggi ha come ingrediente principe un altro frutto autunnale che ci regala la terra: i funghi chiodini sono meno rinomati dei porcini, ma sono sicuramente più economici e comunque molto buoni. Devono però essere consumati da cotti e la morte loro è nel risotto: semplice, cremoso, profumatissimo.
Attenzione, chi non si presenterà alle mie lezioni sarà segnato sulla lavagna dalla parte dei cattivi!

A casa mia...prof in cucina!

Risotto con funghi chiodini

Risotto con funghi chiodini

Ingredienti per 4 persone

  • 350 g di Riso Carnaroli
  • 250 g di funghi chiodini
  • 1 spicchio d'aglio
  • Marsala
  • Olio evo
  • 20 g di burro
  • Brodo
  • Parmigiano grattugiato
  • Pepe


Preparazione


Pulisci bene i funghi togliendo ogni traccia di terriccio e taglia quelli un po' più grandi



Rosola lo spicchio d'aglio con un po' di olio, poi metti i funghi e lasciali cuocere per qualche minuto. Poi elimina l'aglio.



Metti il riso e fallo tostare per un minuto, poi sfuma con un po' di Marsala. Fai cuocere il riso aggiungendo, di volta in volta, il brodo bollente.



Quando il riso è a cottura, manteca con un pezzetto di burro, regola di pepe. Servi con un'abbondante spolverata di parmigiano grattugiato



venerdì 10 ottobre 2014

Fiera del Tartufo: Alba caput mundi

Qui è alta stagione esagerata, altro che ferragosto! Domani comincerà l'84ª Fiera internazionale del Tartufo Bianco d'Alba e c'è grande fermento per accogliere le migliaia di persone che giungeranno da tutto il mondo per questo evento unico. È pazzesco, è incredibile pensare che una cittadina così piccola come Alba sia così famosa per i gourmand di tutto il globo terracqueo. La Fiera del Tartufo è imperdibile per gli appassionati della cucina e in particolare per quella piemontese, che in questo periodo sfodera il suo lato migliore: i colori meravigliosi dell'autunno, i vitigni gialli e rossi, la bruma che avvolge e rende l'atmosfera ovattata, il crepitio dei camini e l'odore di legna bruciata sono l'ambientazione perfetta per gustare i piatti della tradizione piemontese accompagnati dai nostri grandi vini rossi, dalla Barbera al Barolo, dal Nebbiolo al Barbaresco.
Il centro di Alba sarà invaso da turisti di ogni nazionalità, con carte di credito ben ricaricate per aggiudicarsi le trifule migliori: il programma della Fiera, che parte da domani fino al 16 novembre, è ricchissimo di incontri, di eventi gastronomici, ma non solo. Il prossimo weekend, per esempio, ci sarà la rievocazione storica, con Piazza Duomo coperta di paglia, stand medievali con gli antichi giochi e ovviamente cibo e vino con il “Baccanale del tartufo” che rievoca la quotidianità del Medioevo; ci saranno concerti, analisi sensoriali del tartufo, degustazioni, incontri con grandi chef stellati, concorsi di automobili antiche e chi più ne ha, più ne metta. Vi segnalo un paio di cose a cui tengo particolarmente: nel Coro della Maddalena, in pieno centro, è già cominciata e continuerà fino al 9 novembre, la mostra voluta dalla famiglia Ceretto “Der Rhein” di Anselm Kiefer con ingresso gratuito e poi, da questa domenica e per tutte le domeniche della Fiera, alle 16.30 nel cortile della Maddalena (dove fanno il mercato del Tartufo), ci saranno i Foodies moments junior: corsi di cucina gratuiti per i bimbi con quel mattacchione di chef Diego Bongiovanni, da poco approdato in televisione alla Prova del Cuoco. Da non perdere.
Per vedere il calendario completo andate sul sito della Fiera, cercate ciò che più vi interessa, ma fate in modo di venire almeno un giorno!
Il Tartufo è veramente la quintessenza della goduria e, per me, il modo migliore per gustarlo è con l'uovo: ho assaggiato questa versione in un ristorante, ne sono rimasta conquistata e ho fatto il mio lavoro di reverse engineering con un risultato da capottarsi. Una cocotte cotta in forno cremosa, vellutata, il tuorlo si spacca e avvolge le scaglie di Tartufo in un turbinio di emozioni. Potrete assaggiare questa prelibatezza al pranzo di A casa mia del 1° Novembre, ecco il menù completo! La cocotte è buona anche così, senza nulla (giustificati i soli bambini), ma se non la provate con il Tartufo d'Alba, siete dei pazzi.

A casa mia...impaziente di grattare!

Cocotte di uovo cremoso con Tartufo bianco d'Alba

Cocotte di uovo cremoso con Tartufo bianco d'Alba

Ingredienti per 4 persone

  • 4 uova
  • 200 ml di panna da cucina
  • 50 g di parmigiano grattugiato (o di Castelmagno per un gusto più deciso)
  • Sale&Pepe
  • Tartufo bianco d'Alba




Preparazione

Separa gli albumi dai tuorli, facendo attenzione a non rompere questi ultimi



Agli albumi aggiungi la panna, il parmigiano, regola di sale e pepe e amalgama il tutto fino ad ottenere una crema



Distribuisci la crema nelle cocotte e metti in forno a 180° per circa 15 minuti.
Togli le cocotte dal forno e aggiungi ad ognuna il tuorlo. Poi rimetti in forno per 3-4 minuti



Servi caldo con una generosa grattata di Tartufo, con il cucchiaino rompi il tuorlo cremoso e godi.




martedì 7 ottobre 2014

Menù pranzo A casa mia 1 Novembre 2014 "Viva il trifulau"


Aperitivo

Piccole bontà con bollicine di accompagnamento

Antipasti

Battuta di Fassona Piemontese con Tartufo bianco d'Alba
Cocotte di uovo con Tartufo bianco d'Alba

Primo

Risotto al Castelmagno e nocciole delle Langhe con Tartufo bianco d'Alba

Secondo

Stracotto al Barolo con purè di patate di montagna

Dolce

Tortino con cuore caldo di cioccolato fondente
Caffè – Pusacafè

Vini in abbinamento

Nebbiolo d'Alba Valmaggiore 2011
Barbaresco doc 2009

€35,00 a persona, escluso il Tartufo che sarà conteggiato a parte secondo prezzo di mercato

Per informazioni e prenotazioni scrivi a acasamiablog@libero.it

mercoledì 1 ottobre 2014

Voglio essere una madre migliore

Foto di villafavolosa.com
Dovrebbe esistere una legge per tutelare la sanità mentale dei genitori e che garantisse loro, dopo un'estate senza scuola e asilo, di partire da soli per qualche giorno e rilassarsi.
Perché i figli sono la cosa più bella che la vita ci ha donato, ma diciamolo, senza troppi giri di parole, sono anche una gran rottura di pelotas. Alzi la mano chi si diverte a: svegliarsi presto la mattina dopo la maratona notturna di Homeland o House of cards (noi siamo di nuovo infognati); partire per andare al mare, ma avere il dubbio di star traslocando perché le mani non bastano per trasportare secchielli, palette, formine, creme protettive che poi si brucia, cappellini che poi gli viene l'insolazione, acqua che poi si disidrata, crackers che il mare mette appetito, cambio del costume che poi sta col culetto bagnato e chi più ne ha, più ne metta; non riuscire a fare un discorso uno senza essere subissati di perché; leggere un libro – quando si riesce – sporco di cioccolata e briciole; andare in bagno con uno stuolo di paggetti; ascoltare per centosettanta volte di fila “Il caffè della Peppina” e dover fare i coretti; recuperare dal gabinetto cellulari e ogni sorta di oggetto. E l'elenco potrebbe andare avanti per parecchi post. Dopo questa dichiarazione, forse molti mi banneranno o penseranno che sono una madre snaturata, ma io credo di essere proprio il contrario: prima di essere genitori siamo persone, e se siamo persone felici, realizzate e non nevrotizzate, siamo anche delle mamme e dei papà migliori. E si vedrebbero molte più mani alzate. E siccome voglio realmente essere una buona madre, io e il Maritino abbiamo smollato le Nane e ci siamo goduti tre giorni solo per noi. Ah, figata! Avevamo in mente mille programmi, visitare città d'arte, andare a concerti, ma poi abbiamo pensato che viviamo in un luogo meraviglioso, che è patrimonio dell'Unesco non a caso, per cui abbiamo fatto i turisti a casa, nelle Langhe. Vi racconterò, quindi, del nostro piccolo tour langarolo che ha avuto come protagonista assoluto l'enogastronomia, ça va sans dire.
Questo è uno dei periodi più belli per visitare le Langhe: la bruma mattutina avvolge i vitigni che si colorano di rosso intenso, le strade si profumano di tartufo, la cucina piemontese vive il suo momento di massima espressione e regala grandi emozioni. Alla fine se sta sempre a magnà.
In attesa dei miei consigli su alcuni itinerari e sui luoghi dove andare a mangiare – dalla piola allo stellato – oggi una ricetta che sa di autunno, con le pere protagoniste. Un guscio di frolla croccante, uno strato di crema dolce e voluttuosa, una cascata di pere aromatizzate al Porto: un dolce dalle tante sfumature, perfetto da abbinare con un passito di uve rosse piemontesi, che vi farà chiudere gli occhi al primo morso e che vi farà diventare dei genitori più felici, anche se avete appena scoperto che il vostro bambino imita Picasso sulla parete del salotto.

A casa mia...quando si parte?


Crostata con crema e pere al Porto

Ingredienti per la frolla

  • 300 gr di farina
  • 100 gr di burro
  • 100 gr di zucchero
  • 2 uova

Ingredienti per la crema

  • 3 tuorli
  • 250 ml di latte
  • Scorza di un limone
  • 75g di zucchero
  • 35 g di farina

Ingredienti per le pere

  • 3 pere sode
  • 4 cucchiai di zucchero
  • Mezzo bicchiere di Porto



Preparazione

Fai la pasta frolla secondo la ricetta. Poi falla riposare in frigo per mezz'ora. Cuoci la crema seguendo questa ricetta (ma con metà della quantità degli ingredienti come è specificato sopra)
Intanto taglia le pere a rondelle, eliminando il torsolo centrale e falle cuocere in padella con lo zucchero



Quando le pere cominciano a caramellarsi, sfuma con il Porto e lascia cuocere fino a quando l'alcool sarà evaporato e si sarà formato una sorta di sciroppo



Stendi la pasta frolla e mettila nello stampo con la carta forno. Aggiungi la crema raffreddata e stendila con il dorso di un cucchiaio



Disponi le pere (non troppo calde!) sulla crema e cuoci in forno a 180° per circa 35 minuti




Lascia intiepidire prima di servire


mercoledì 10 settembre 2014

Giorgio Faletti nella mia vita

Foto oubliettemagazine.com
Ero una bimba piccola eppure mi ricordo bene l'appuntamento domenicale con Drive In che, a pensarci bene, forse non era la trasmissione più adatta ad una in età da asilo con tutte quelle puppe di fuori e i doppi sensi neanche troppo velati. Ma alla fine non ho avuto nessun trauma psicologico, così almeno dicono. Mi ci vedo ancora sul divano di pelle bordeaux del salotto: mio padre con l'immancabile sigaretta e un dito di vino rosso nel bicchiere, mia madre con la vestaglia rossa, il Brother con i capelli da porcospino, io con il biberon di latte (rito sacro della sera fino ai sei anni!) a ridere per il Tenerone – Piiiiiippo, pippo, pippo – per l'allevamento di parrucchini di Baudo e l'asta con l'immancabile Teomondo Scrofalo. Ma sopratutto mi ricordo di Carlino, con quella sua cognata con due roberti così di Passerano Marmorito e quel “porco il mondo cano che c'ho sotto i piedi”.
Ero un adolescente quando al Festival di Sanremo arrivò al secondo posto la canzone “Signor Tenente”: l'avevo registrata su una cassetta da Radio Manila (chi è di Torino se la ricorderà senz'altro: 7496575, radio manilaaaa!) e l'ho ascoltata tante volte, all'inizio sorridendo per quel “minchia”, poi capendo la storia tragica che ci stava dietro.
Ero una ragazza quando ho letto “Io uccido”, un bel tomo di mille pagine, ma che si è fatto leggere in poco tempo per il suo ritmo incalzante e che mi ha fatto rivalutare la bellezza dei romanzi thriller, genere che non manca mai nella scorta-libri in valigia per le vacanze.
Ero una giovane sposa quando incontrai Giorgio Faletti, morto due mesi fa.
Ora, chi mi conosce lo sa, non riesco a rattristarmi per la scomparsa di una persona famosa: forse sono un po' cinica, forse ho già provato il dolore di perdere tante persone care, forse mi sono costruita una corazza, per cui non capisco le valanghe di “rip” e “sono dispiaciutissimo/addoloratissimo/tristissimo” sui vari social network. So che è questione di sensibilità differenti, non è un giudizio. Ma per Giorgio Faletti farò un'eccezione perché, come avete visto, lui ha fatto parte della mia crescita, realmente è stato parte della mia vita anche se in modo discreto, e quando lo incontrai, proprio tra le colline delle Langhe, è stato di una gentilezza disarmante, un vero signore d'altri tempi, pronto a chiacchierare, a farsi due risate, a svelare qualche retroscena dei suoi libri - all'epoca stava facendo gli studi per “Fuori da un evidente destino”.
Non era il vip, non era mister 4 milioni di copie, ma un amante della sua terra, della risata, della cultura e anche, da buon piemontese, della cucina. Gli piaceva cucinare, piatti tradizionali della sua storia, ma si cimentava anche in ricette estrose e particolari.
Così, vedete quante cose ci legavano: me lo immagino indaffarato ai fornelli con il sorriso sulle labbra, un calice di Nebbiolo sul piano di lavoro, a chiacchierare con i suoi amici commensali.
Mi piace cucinare mentre gli amici sono già arrivati, mentre insieme si prende l'aperitivo: la ricetta di oggi è perfetta per stuzzicare lo stomaco, una torta di fine estate con tanti pomodorini che l'orto di quest'anno ci ha donato in abbondanza.
Un sapore particolare, agrodolce, con il dolce dello zucchero caramellato e l'acido dei pomodorini ciliegia, quasi una tarte tatin, che conquisterà i vostri ospiti, esattamente come Giorgio Faletti ha conquistato me.

A casa mia...mi viene uno s-ciopone! (Suor Daliso, Giorgio Faletti, Drive In)

Torta rovesciata con pomodorini ciliegia

Torta rovesciata con pomodorini ciliegia

Ingredienti per uno stampo da 24 cm

  • 500 g di pomodorini ciliegia
  • 4 cucchiai di zucchero
  • 1 limone
  • 20 g di burro
  • 4 uova
  • 125 ml di olio evo
  • 125 ml di latte
  • 250 g di farina
  • Mezza bustina di lievito istantaneo per torte salate
  • 3-4 rametti di rosmarino
  • 250 g di groviera grattugiata
  • Sale&Pepe


Preparazione

In uno stampo metti lo zucchero, qualche goccia di limone e il burro, mettilo sul fuoco e fai caramellizzare.



Taglia a metà i pomodorini, lasciali sgocciolare per 10 minuti in uno scolapasta, poi disponili sul caramello con il lato tagliato in alto



Sbatti le uova, aggiungi pian piano il latte e l'olio. Regola di sale e pepe.



In un frullatore metti la farina, il lievito e gli aghi di rosmarino fino a quando sono sminuzzati



Aggiungi la farina setacciata al composto di uova usando una frusta per evitare grumi. Poi aggiungi il formaggio grattugiato. Amalgama bene.



Versa il composto sui pomodorini, livellando bene.



Cuoci in forno statico a 180° per circa 45 minuti. Rovescia la torta su un piatto da portata e lascia raffreddare prima di servire.