mercoledì 2 aprile 2014

Ichnusa, Vermentino e Mirto: felice, impaziente e curiosa

Abbiamo prenotato le vacanza estive e avere nell'agenda e nella mente questo tipo di countdown fa bene allo spirito. Sono felice perché andremo nella mia amata Sardegna, ma ancora di più perché la meta sarà proprio quel villaggio che mi ha visto crescere, quel luogo del cuore che fa da scenografia ai ricordi più belli e felici della mia infanzia. Geremeas – ne ho già parlato parecchio in passato – è un piccolo agglomerato di villette bianche, ognuna con il proprio piccolo giardino; vialetti delimitati da oleandri in fiore, nessuna automobile, nessun negozio, nessuna via dello struscio serale, ma solo un piccolo market in cui si entra in infradito e pareo, un bar che funge anche da ristorante ed edicola. Si arriva in spiaggia in pochi minuti a piedi, attraversando un boschetto di eucaliptus e lì si apre la solita meraviglia sarda: un mare cristallino che aspetta solo un tuffo. Sono impaziente perché come si fa a non esserlo quando sai che ti attende una vacanza tanto voluta? E' da quando è nata Nanagrande che desidero tornare a Geremeas, per vivere quella sensazione di benessere che conosco bene, con la mia famiglia. E sono curiosa, perché sarà come mi ricordo anche per le mie figlie? Sicuramente non uguale. Per loro non ci sarà il Nonno che si alza presto al mattino per prendere il suo gommoncino arancione a remi e andare a pescare con la lenza – e che ti urla contro se inconsapevolmente gli dici “Nonno, buona pesca!” - non ci sarà la Nonna che ti sveglia con il latte caldo e la bustina di caffè solubile Faemino – molto anni '70! - per farti sentire grande; non ci saranno le patatine calde da rubare al ritorno dalla spiaggia con i piedi ancora impanati dalla sabbia; non ci saranno i cuginetti con cui farsi i gavettoni; non ci saranno le code serali alla cabina telefonica e le 1000 lire cambiate in gettoni per giocare a Pacman. Ma tutto il resto non è cambiato e sarà splendido ed emozionante vedere le mie Nane negli stessi posti che mi hanno visto bambina. E poi sarà bellissimo cucinare con la pelle che sa ancora di salsedine e mangiare nella veranda immersa dai bouganville: brezza serale, asciugamani e costumi stesi, una bottiglia fresca di Vermentino. Sono già lì.
Dunque oggi una ricetta che sa di Sardegna e anche di leggerezza perché la prova costume è alle porte: fusilli con carciofi e bottarga. I carciofi fatti saltare in padella con un po' di cipolla e un goccio di olio, la pasta fatta cuocere direttamente in padella aggiungendo acqua poco alla volta per renderla ancora più buona, una spolverata di bottarga di muggine per dare quel gusto inconfondibile di vacanza.
E poi adesso sono grande, un'Ichnusa per aperitivo non me la leva nessuno. E dopo cena un mirto ghiacciato.

A casa mia...sarà una vacanza alcolica?

Fusilli carciofi e bottarga light

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