giovedì 12 marzo 2015

La ricetta perfetta di Enrica Tesio

La casa di Dora è accogliente, ci si sente a proprio agio e viene voglia di togliersi le scarpe e sedersi sul suo divano con le gambe rannicchiate; bisogna solo fare attenzione a non farsi male pestando pezzi colorati di costruzioni e animaletti di gomma dura che fanno suoni molesti. Le parete sono, secondo me, bianche (dico “secondo me” perché oggi come oggi tutti possono essere daltonici, non capendo più se un vestito è bianco e oro oppure nero e blu), i quadri appoggiati alle pareti, forse per una scelta stilistica, forse perché manca un uomo alto per appenderli.
La casa di Dora è sempre aperta, basta citofonare e si trova sempre un tavolo libero in cucina: gusti semplici, familiari, una bottiglia di vino da stappare, da bere insieme alla padrona di casa tra una chiacchiera e una risata, una citazione dei Goonies, un nostalgico ricordo dei locali dei Murazzi e, quando si è un po' brilli, si può cantare a squarciagola “Ufo robot, Ufo robot...maaaa chi è? Maaaa chi è? Sto cazzoooo!”. C'è anche la sala fumatori, sul balcone. Ma ci si può rollare anche una cannetta senza essere giudicati.
Dora ti propone il suo menù degustazione con grazia e sicurezza, sapendo dosare perfettamente gli ingredienti: risate – di quelle che cominciano con un grugnito perché si tenta di trattenerle e poi ti fanno sussultare la pancia come una danzatrice del ventre – commozione che fa venire l'occhio lucido, riflessioni e pensieri profondi che trovano origine in una bambina che raccoglie pinoli fino ad arrivare ad una donna adulta, che però ne conserva la stessa tenerezza, una mamma che vuole diventare madre. Dora serve pagine da chef stellato, in cui ritrovare la propria identità, perché parlano di lei, della sua vita, dei piccoli Pietro e Micol, del suo ex che è stato l'Amore vero, di gatti “scoleggioni” perché forse troppo felici, di un'amica vera, di un bidello poeta barbuto che gli fa da tata, ma parlano anche di te e della tua vita.
Recensire ristoranti mi è sicuramente più congeniale: descrivere una sala, il servizio, se i grissini sono fragranti o meno, raccontare un piatto nei suoi colori, consistenze e sapori. Ma come disse uno molto (ma molto) famoso, non di solo pane vive l'uomo.
Dora è l'alter ego di Enrica Tesio, “La verità,vi spiego, sull'amore” è il suo primo romanzo, uno di quei libri che vorresti non finissero mai, esattamente come un buon piatto.

Il roastbeef con fragole e vinaigrette di senape è una ricetta primaverile, colorata, allegra, veramente buona. La carne, fatta cuocere poco come gli inglesi ci insegnano, rimane rosata e succosa, le fragole donano dolcezza e buon umore, la senape apparentemente contrastante, unisce tutti i sapori con la sua giusta acidità. Un piatto da assaporare possibilmente all'aperto, il fruscio delle foglie di sottofondo e un libro di fianco a fare compagnia, quello della Tesio, of course, perché lei ha trovato la ricetta perfetta.

A casa mia...”la felicità di un bambino si misura in dita di sporco lasciate sulla vasca”.

Roastbeef con fragole e vinaigrette di senape

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