mercoledì 21 maggio 2014

Di madre in figlia

A sinistra versione 1989, a destra 2014
Nella vita ci sono giorni particolari, in cui ci si sente grandi anche se si è ancora piccoli, avvenimenti importanti che rimangono nel cuore e che è bello condividere con le persone a cui si vuole bene. E' stato così per me venticinque anni fa – venticinque, oh my God!- per la mia Prima Comunione ed è stato così domenica scorsa, quando ad indossare il vestito bianco è stata la mia Nanagrande. E il vestito era sempre lo stesso, come un tramandare di madre in figlia un piccolo pezzo di storia personale. “Emozione” è la parola più indicata, perché questa bimba, che spesso penso ancora con i codini e lo sculettìo dei primi passi incerti, sta diventando una signorina con i suoi gusti personali, le sue battaglie, le sue paure – in casa è soprannominata “madre coraggio” - i suoi primi amori e i primi avvenimenti importanti da ricordare. Lei, sempre scasciata, in jeans, camicia scozzese – “così sembro una dei One Direction”, dice – un po' maschiaccio, più attenta alla genuinità dei rapporti che non alla postura, con quel vestito bianco di me bambina e la sua gioia negli occhi, mi ha commossa. Fino a qualche anno fa piangevo solo se ero triste, mi disperavo sulle pagine di diario per quell'amore non corrisposto, invece adesso mi ritrovo a lacrimare come la Madonnina di Civitavecchia anche quando sono felice: i segni della vecchiaia avanzano inesorabili. E la felicità non è completa senza le persone che amiamo ed è stato bello celebrare questo grande giorno con la famiglia e con quegli amici che sono famiglia. E il modo migliore per festeggiare è ovviamente mangiare e bere! Un buffet meraviglioso cucinato da Anna e Stefania - ed io per una volta me la sono stragoduta – bimbi felici a giocare sul prato, parenti delle due famiglie, che mai avresti pensato potessero andare d'accordo, chiacchieravano amabilmente, calici sempre pieni, i veci che trincavano che è una meraviglia, le risate complici con le amiche, tanti sorrisi. Un giorno di pura felicità.
La ricetta di oggi non è stata fatta per questo pranzo in giardino – ve l'ho detto, non ho fatto una beneamata – ma sarebbe perfetta per un buffet in piedi, per un aperitivo o anche come sostitutivo del pane: il plumcake tonno e olive è nato per caso, con il frigo mezzo vuoto e quei pochi ingredienti che avevo in dispensa. Rimane soffice, morbido, goloso e potete aggiungere della cipolla, oppure sostituire il tonno con pomodorini secchi per avere una versione vegetariana, sarà comunque perfetto. Perché come sempre, sono le cose semplici ad essere le più buone.

A casa mia...felicità!

Plumcake tonno e olive



2 commenti: