mercoledì 20 febbraio 2013

Benedetto XVI

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 Questo blog si è sempre astenuto da commenti politici o dall'affrontare temi troppo seri perché ho voluto che questo fosse uno spazio di divertimento, di relax, di chiacchiere tra amici, di consigli, di mani sporche di farina, di profumo di pane e vanillina. E continuerà ad essere così, ma non si può ignorare un evento storico, che sarà inserito nei libri scolastici, che i nostri figli studieranno: il Papa si è dimesso. Che botta! E chi se l'aspettava? Non sapevo neanche che un papa potesse dare le dimissioni, non mi ero mai posta il problema. I social network si sono riempiti di battute irriverenti – mea culpa, l'ho fatto pure io – e di fotomontaggi vari, dal futuro papa con sembianze di Gollum a Benedetto XVI in attesa all'Adecco. A me quella ha divertito. Fuori luogo? Blasfeme? E fatti 'na risata! Io sono cristiana cattolica, ho fatto la catechista, l'animatrice, decine di campi con i bambini e ho incontrato il Maritino in parrocchia, ma ciò non mi impedisce di avere uno sguardo critico e senso dell'umorismo. Questo non vuol dire mancare di rispetto ad una persona anziana che – criticabile, amato, odiato – sicuramente non sta bene e ha preso una decisione certamente difficile e travagliata, giudicata da tutto il mondo. Personalmente non sono una fan di Papa Ratzinger: sono nata con Giovanni Paolo II, ho avuto la fortuna di averlo conosciuto, di cantare per lui, di ricevere un bacio sulla fronte che mi ha fatto sentire accolta e amata, per cui è per me ancora inevitabile fare un confronto tra i due.
La ricetta di oggi è quindi umilmente dedicata a Benedetto XVI: un dolce dal nome tedesco come lui, diffuso durante l'Impero austro-ungarico e tipico della zona del Trentino. Lo strudel è uno dei miei dolci preferiti, ripieno di mele, pinoli, uvetta e cannella: perfetto per i bimbi che così mangiano la frutta, ideale per gli anziani che soffrono di diabete perché è povero di zucchero, ottimo per un cena tra amici. Con la preghiera di servirlo tiepido.
Con questo post spero di non aver urtato la sensibilità di nessuno.

A casa mia...vivo un papa se ne fa un altro (Elio e le storie tese)

Strudel

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