venerdì 25 gennaio 2013

Il funghetto di Super Mario

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So che a causa della dichiarazione che sto per fare, alcuni di voi non leggeranno più il mio blog, ma la sincerità prima di tutto: i videogiochi non mi piacciono. Paura, eh?! (voce da Lucarelli).
Da bambina, ragazzina, non ne ho mai posseduti, ma è anche vero che a casa mia eravamo leggermente retrogradi sulla tecnologia, basti pensare che il videoregistratore è arrivato quando c'erano già i dvd ed io ascoltavo la musica sulle cassette anche ai tempi dell'università. Eravamo i Flinstones di Torino. Invece Simona, la mia dirimpettaia, riceveva per il compleanno e Natale una caterva di regali: l'ultimo gioco appena uscito, Barbie a gogò con ogni tipo di accessorio – una volta le arrivò il doppione della maglieria della Barbie e me ne regalò una, me felice – e poi aveva il mitico Nintendo. Superfluo dire che andavo a casa sua molto volentieri! Giocavamo ai videogiochi, ricordo bene Snakes, e mi divertivo, per carità, ma preferivo di gran lunga passare il pomeriggio in altri modi.
In verità, non è che non mi piaccia il videogioco in sè, non sopporto l'alienazione. Bambini con il cervello completamente cimito dopo aver fatto lo stesso quadro venticinque volte per sconfiggere il mostro finale: ma anche no. Ci sono giochi della Wii che trovo molto divertenti, soprattutto perché non sono da fare in solitaria ed è un modo per far giocare insieme la famiglia, che non è poco. Con Alice abbiamo fatto con la Wii una sessione di aerobica con musiche anni '80: come unire un po' di movimento all'educazione musicale di mia figlia. Sembravamo due Jennifer Beals in Flashdance, Alice ha pure gli scaldamuscoli rossi, non vi dico com'ero conciata io.
Ma c'è un videogioco, uno solo, che invece mi ha sempre fatto impazzire e che è legato a dei bei ricordi di quando io e il Maritino eravamo fidanzati. Uscivamo la sera a bere qualcosa, a chiacchierare, passeggiare romanticamente, poi andavo a casa sua, nonna e mamma a letto, e noi a giocare per ore al computer con Super Mario, l'idraulico più famoso della Terra, il suo compare sfigato Luigi e l'amico funghetto (che mi sono sempre chiesta se fosse allucenogeno). Quello era il mio preferito, tenero, piccolino, il classico fungo delle fiabe, bianco con i puntini rossi, ma che è tra i più velenosi che esistano.
Quindi, oggi, funghi!Ovviamente commestibili. Quando ero piccola non mi interessavano, ora non sono esattamente il mio piatto preferito,ma mi piacciono molto. I porcini sono i più famosi e anche molto costosi, ma ce ne sono di tantissime qualità, anche più economiche, come gli champignon. Quelli piccoli, bianchi, si trovano facilmente in commercio. Mi piacciono crudi, tagliati sottilissimi, con olio, limone e parmigiano a scaglie, ma questa volta li ho cucinati per un contorno perfetto da abbinare ad un secondo di carne. Semplicemente in padella con prezzemolo e aglio (ma non si dice “al funghetto?), ci mettono pochissimo a cuocere e in dieci minuti si ha un piatto buono e poco calorico.

A casa mia...thank you Mario, but our Princess is in another castle!

Champignon veloci al prezzemolo

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