mercoledì 23 gennaio 2013

Oggi ho bruciato un casino

Hotel Bucaneve - San Valentino

Nei temini che si scrivevano a scuola, c'era sempre – all'inizio di un ciclo scolastico – il titolo “Descrivi te stessa”. Dopo un'analisi sommaria del colore dei capelli e degli occhi, raccontavo delle mie passioni, dei miei hobbies, tra cui c'era sempre uno sport. Ne ho praticati tanti negli anni, dalla ginnastica artistica al nuoto – quello sempre – dalla pallavolo allo sci, passando per la ginnastica ritmica – il nastro di Hilary aveva colpito ancora - al tennis quando avevo undici anni. Mi era venuta la passione durante l'estate, dopo un soggiorno in una casa vacanze nel Trentino, a San Valentino. Un posto meraviglioso tra le montagne, una sorta di colonia di lusso, con gruppi di bambini dai 7-8 anni, fino ad arrivare a ragazzi di 18. Quindici giorni di solo sport, passeggiate, giochi, gite, assistiti da giovani animatori e dal temutissimo Marcello, il responsabile, che cazziava aspramente – soprattutto i grandi - per ottenere disciplina. Indimenticabili le serate nella discoteca, cioè una stanza nel seminterrato con luci colorate e palla strobo specchiata d'ordinanza, musiche anni '80 con sessione obbligatoria di lenti stile Il tempo delle mele: che emozione ballare con Andrea “Vita spericolata” di Vasco! Ah, i piccoli amori dell'infanzia! Una vacanza che mi è rimasta nel cuore. Così, con l'inizio delle medie, ho cominciato a giocare a tennis. Giusto un anno. Ho ripreso a giochicchiare da adulta, insieme con il futuro Maritino da poco fidanzato, ed era divertente, stancante, bello. Ogni tanto ci riproponiamo di ricominciare, di ritagliarci del tempo per noi, ma poi i millemila impegni e una buona dose di pigrizia ci fanno rimandare. E' di questi giorni la notizia della storica vittoria, agli Open di Australia, della coppia italiana Errani-Vinci con le temutissime sorelle Williams, ed ora è finale: quei risultati sportivi che mi rendono orgogliosa di essere italiana. Speriamo che queste campionesse ci spronino per alzare finalmente il telefono e prenotare il campo. Anche perché – diciamolo – dopo che fai sport e ti viene una fame lupigna, ti senti decisamente meno in colpa nel mangiare un piatto un po' più calorico, con la frase tipica “Me lo posso permettere, oggi ho bruciato un casino!”.
Quindi oggi un primo da campioni, perfetto per una serata invernale con gli amici: il risotto con radicchio e gorgonzola è una vera bontà. Il gusto amarognolo del radicchio rosso avvolto nella cremosità del formaggio che si scioglie, lo sprint con un'ultima macinata di pepe.

A casa mia...forza Sara, forza Roberta!

Risotto radicchio&gorgo

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