giovedì 31 gennaio 2013

Se proprio devi

Foto da blogmamma.it
Quando tua figlia è pronta, con lo zaino sulle spalle, il metallofono in mano e tu, dandole un bacio sulla porta di casa le dici “buonanotte”, sai che sarà una lunga giornata.
Come dire, buongiorno una grandissima ceppa. E anche bonjour finesse. Ho sempre avuto il risveglio piuttosto lento: quando vivevo con i miei, non parlavo per almeno 45 minuti e non mi dovevano rivolgere la parola, pena un simpatico sclero mattutino. A colazione intingevo i biscotti nel latte con lo sguardo fisso sulla tovaglia del Mulino Bianco – chi non è ha una? - tanto che le rondini diventavano in 3D; mio padre sorrideva di quel mio stato di catalessi e alzando la mano come a scuola, mi chiedeva “Posso parlarti?”. Eh, se proprio devi. Il Maritino non ha mai amato questo mio risveglio difficile, per cui, quando ci siamo sposati, mi ha chiesto se al mattino ci potevamo almeno scambiare due parole. Eh, se proprio devi anche tu. Sono notevolmente migliorata negli anni e, dopo che sono nate le due bimbe, questo piccolo problemuccio è praticamente scomparso: le notti in bianco mi hanno temprata. O sarà anche l'età che avanza? Finirò anch'io come le persone anziane che si svegliano all'alba con la stessa energia che ho io se mi alzo a mezzogiorno? Alzarsi a mezzogiorno,ah (sospiro malinconico) che meraviglia, che ricordi! Quando il Maritino ed io eravamo sposati da poco, e le nostre dolci nane erano ancora nel mondo dei sogni, il sabato ci svegliavamo tardissimo, con il grande dilemma che non sapevamo se fare colazione o pranzo. Così abbiamo istituito la colazione internazionale, con cappuccino, brioche, toast con prosciutto e uova strapazzate. Delizia.
Comunque, lasciamo stare le dolci dormite di un tempo, mi devo concentrare sul presente. Stasera ci sarà il Taste&Match (non avete ancora prenotato? Fatelo subito!) e in questi giorni il Maritino torna spesso tardi dal lavoro, per cui mi tocca preparare due turni di cene. Ci vuole una di quelle ricette veloci, ma sempre gustose. Una pasta allegra, con il pesce che è leggero, i sapori e i colori mediterranei: le farfalle con la rana pescatrice sono state una grande rivelazione. Il pesce (anche chiamato coda di rospo) si cuoce in pochi minuti ed è privo di spine (basta togliere la vertebra centrale), per cui anche per i bambini è perfetto; ha una polpa compatta e si abbina facilmente a tanti tipi di verdura. Due salti in padella con olive, pomodoro e timo fresco e il gioco è fatto. Anche ad occhi chiusi, ma è un modo di dire.

A casa mia...caffè, please.

Farfalle con rana pescatrice

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