martedì 24 luglio 2012

Anche gli angeli mangiano fagioli


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Ci sono dei cibi che suscitano in noi tanti ricordi: flash di quando eravamo bambini, fotogrammi della nonna in cucina con il foulard in testa e le mani sporche di farina, anche brutte esperienze di indigestioni che ti fanno dire che “quella cosa lì, non la mangerò mai più”.
Per fortuna non ho mai avuto nessuna intossicazione alimentare e se ho avuto qualche mal di pancia, me lo sono già scordata...e magno!
I fagioli sono uno di quegli alimenti che aprono i miei “cassettini della memoria”: il primo ricordo che mi viene in mente sono le padellate gigantesche che mangiavano Terence Hill e Bud Spencer in diversi dei loro film. Non si potevano guardare, tanto erano rozzi, ma quei fagioli facevano venire voglia di buttare un pezzo di pane e fare scarpetta. Alle elementari, poi, si usavano questi legumi per esperimenti scientifici di altissimo livello: un bicchiere con del cotone, un fagiolo e acqua per vedere se cresceva una piantina. Credo che il mio pollice verde si facesse vedere già allora. Piantina morta dopo due giorni. E poi, chi non ha usato i fagioli per giocare a tombola?
Mio papà ne andava pazzo ed era il suo alimento predominante quando rimaneva a Torino da solo, mentre noi andavamo al mare. E al mare c'era il nonno, che ai fagioli faceva aggiungere una carrettata di cipolle crude. A me piacciono le cipolle, tantissimo, e le adopero in molte ricette, però crude sono veramente un po' indigeste. Ma mia nonna mi ha insegnato un trucchetto: lasciarle a bagno almeno mezz'ora – ma anche di più – in acqua e aceto e poi sciacquarle. In questo modo perdono quel gusto troppo forte, l'aceto le “cuoce” un po' e risultano morbide e dolci.
Per quest'insalata estiva ho usato la cipolla rossa di Tropea e ho aggiunto ai fagioli del surimi, dei bastoncini di polpa di granchio. Lo so, il pesce l'hanno visto solo da lontano e sono un agglomerato di robe immonde, ma a me piacciono e con i fagioli si sposano benissimo.
Prezzemolo tritato, olio, limone, una macinata di pepe e il gioco è fatto, per un piatto veloce e fresco, ideale per un pranzo leggero al mare, ma anche come antipasto o, come ho fatto io, per un aperitivo finger food.


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