Quando
si ha una famiglia numerosa è facile che le date di compleanni,
anniversari o avvenimenti importanti siano ravvicinate, con
conseguenti tridui e veri e propri tour de force mangerecci
per festeggiare tutti. Esempi pratici: un mio zio e un mio cugino
sono nati l'8, il Brother il 9 e un altro cugino il 10, tutti a
luglio, e sempre l'8 luglio è il giorno in cui mi sono laureata.
Bottiglie a profusione. Il 28 maggio – e ne avevo già parlato qui
– è il compleanno di mia madre, ma anche l'anniversario dei miei
nonni, dei miei zii e l'onomastico del nonno e di un cugino. Insomma,
una grande festa.
Cristina
è mia zia – ma guai a chiamarla così, non risponde! - l'ultima di
cinque fratelli, la piccola di casa. Era (e lo è ancora) la zia
ggggiovane, quella che si portava lo stereo in bagno e cantava mentre
si asciugava i capelli, quella che d'estate andava in discoteca con
gli amici – e con spalline anni '80 da far invidia ad un giocatore
di football – e tornava all'alba; era la zia che aveva un sacco di
orecchini enormi con la clips perfetti per essere “rubati” da noi
nipotine per far finta di essere lei, e che ci portava a mangiare la
pizza da sole per farci sentire grandi.
Nella
nostra vita abbiamo tanti avvenimenti in comune: la sua ultima
gravidanza è stata in concomitanza con la mia prima (compagne di
nausee), la sua bimba è nata il giorno del mio anniversario di
matrimonio e Nanagrande il giorno dopo suo marito (e anche un altro
zio...ve l'ho detto!) e quest'anno le nostre figlie hanno fatto la
Prima Comunione lo stesso giorno. Ma soprattutto, siamo nate nella
medesima data. Ogni anno, quindi, c'è la gara a chi chiama per prima
per farsi gli auguri ed io trovo che sia bellissimo condividere il
proprio compleanno con una persona a cui si vuole bene.
Domenica
saranno trentaquattro (#vaccaboia) e, togliendo l'inevitabile carogna
per gli anni che passano così veloci, sono felice. Felice perché mi
sento una donna realizzata, ma so che ho ancora tante cose da fare,
da imparare, da vivere. A volte, quando la stanchezza prende il
sopravvento, ho il desiderio di una maggiore stabilità – e qui
lavoro e pecunia vanno a braccetto – ma poi mi rendo conto che
invece è bellissimo, ed anche un gran privilegio, avere ancora la
possibilità di rimescolare le carte, di avere sempre nuovi progetti,
di poter cambiare e avere la speranza di dare una svolta alla propria
vita.
Ecco,
quello che auguro a me, a Cristina e a tutti coloro che compiono gli
anni in questi giorni, è di avere sempre un obiettivo, piccolo o
grande che sia, una meta da raggiungere, uno di quei propositi che
fanno alzare dal letto con il sorriso e tanta voglia di fare. Io
adoro essere chiamata zia dalle mie nipotine, per cui auguri zia! (E
scusa se ti chiamo zia).
E
se oltre ai fini “più alti” avete anche voglia di cucinare, beh,
tombola!
La
proposta di oggi è tipicamente autunnale, unisce una ricetta
della mia nonna materna agli ingredienti più piemontesi che ci
siano: uno sformato di broccoli morbido e saporito, accompagnato da
una bagna caoda leggera che vi permetterà di godervi il piatto senza
la paura di ammazzare qualcuno con l'alito.
Lo
si può cucinare in monoporzioni oppure in uno stampo più grande,
perfetto per una cena tra amici per festeggiare insieme!
Sformato di broccoli con bagna caoda leggera
Bellissime scene di vita vissuta un bacio Marghe
RispondiEliminaGrazie Paola!
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