Sono
una persona che si adatta, che tendenzialmente non rompe le palle
agli altri, mi definirei piuttosto diplomatica, non litigiosa, perché
lo scontro mi ha sempre messo in difficoltà emotivamente. Ma
diventando una donna adulta le mie idee, i miei gusti, il mio
carattere sono diventati più solidi e ci sono cose, atteggiamenti,
parole che proprio mi urtano e oggi ho una gran voglia di esternarli.
Perché? Così, mi va.
Non
sopporto:
- Il finto tonto: chi, facendo finta di nulla, mi passa davanti alla cassa del supermercato. Hai fretta? Me lo chiedi, io sono molto gentile e ti cedo il posto.
- Il lamentoso cronico: il suo hashtag più usato è #buongiornouncazzo: alza gli occhi al cielo, guarda che bella giornata, c'è sempre un motivo per sorridere.
- La MacGyver dei capelli: basta un gesto o una matita e ha acconciature fighissime, mentre io continuo a combattere con il mio ciuffo alla Brandon Walsh. (Ah, l'invidia, brutta bestia!)
- Il banale: l'uomo che immancabilmente si gira per strada per guardare il sedere alle donne. Amico, te lo dico da amico, tutti gli umani ne posseggono uno, anche tu.
- Lo scaccolatore: il calciatore che con posa plastica chiude una narice e mi fa vedere le intimità del suo naso in diretta tv. Ma un fazzolettino nell'elastico dei pantaloncini?
- La gattamorta: alla grigliata campagnola si mette pantaloni bianchi trasparenti per cui non c'è bisogno di immaginazione per vedere il tanga sottostante.
- Il Bianconiglio: non ha mai tempo. Solo lui lavora (uff, guarda, il lavoro, tu non sai, sono stanchissimo, non puoi capire) solo lui ha figli (eh, ma sai, con un bambino, come faccio?) solo lui ha tutto il mondo sulle spalle.
- Il convinto: si mette il “mi piace” sul proprio status su facebook. Ahahah, ma che davvero?
- La animal mother: il mio gatto/cane/canarino/criceto/armadillo è come se fosse un figlio.
- L'astrologa: come approccio ti chiede “Di che segno sei?” e poi “ma daaaaaaaiiiiii, anche mia cugina di terzo grado è del tuo segno!”. Urca, che combinazione.
- Le finte salutiste: si cibano di bacche di goji e semi di lino, centrifugano sedani, cavoli neri e forse pure la madre, appena sveglie bevono acqua e limone, ma poi si fanno un selfie con un barattolone di Nutella e patatine commentando “Oggi me lo merito!”. Secondo me ti meriti una badilata.
Mi
devo fermare. L'elenco potrebbe andare avanti ad oltranza, ma non
sopporto neanche i post troppo lunghi.
L'ultima
cosa, dai, sennò non so come introdurre la ricetta di oggi (non
sopporto chi si arrampica sui vetri, ma nel mio blog lo faccio): non tollero i fritti unti e pesanti. Quindi, seguite i miei piccoli
consigli per un frittino di salvia e cipolla che vi riconcilierà con
il mondo, perché la pastella croccante e delle bollicine da
accompagnamento vi faranno sopportare la qualunque.
Salvia e cipolla in pastella
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