Prima
di sposarmi sapevo già cucinare qualcosa, mia madre ha insegnato sia
a me che a mio fratello a sapercela cavare da soli anche ai fornelli.
Ma erano giusto i rudimenti – che ci vogliono, eccome! - per una
cucina semplice, tradizionale, anche un po' ripetitiva.
Il
maritino, la sera in cui è diventato il fidanzatino, è stato
conquistato con un risotto alla milanese (non eccezionale) e della
crema di marroni in barattolo: ah, l'amour!
Quando
finalmente siamo andati a vivere insieme, avevo proprio il desiderio
di sperimentare, di presentare dei piatti un po' coreografici e di
utilizzare tutte le cose nuove arrivate dalla lista nozze!
Quella
di oggi è una ricetta a cui sono molto affezionata, perchè ricordo
bene quando l'ho fatta la prima volta: era in occasione del nostro
primo mese di matrimonio e volevo fare una cenetta carina e
romantica. Nel pomeriggio era passata la mia amica Mufi e mi aveva
visto trafficare con robot da cucina, salmone, avocado, gamberi...ed
era rimasta affascinata da cosa volevo fare. La terrina di salmone è
un antipasto (ma anche un secondo leggero) meraviglioso, fresco, con un gusto non banale. Da
applauso. Nel leggere la ricetta lascia perplesso l'accostamento del
prosciutto cotto col salmone, ma al primo assaggio i dubbi sono già
svaniti. E' perfetto per questa stagione calda, ma io l'ho fatto
anche per Natale, aggiungendo alla sarsét (insalata valeriana) di
accompagnamento, chicchi di melagrana: un successone.
L'ultima
volta che ho fatto la terrina di salmone c'era anche Mufi, che ha
fatto il bis.
Che buono, ogni volta che leggo della tua terrina di salmone mi parte la salivazione
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