lunedì 20 maggio 2013

Estasi culinaria (a le) vintage


Le Vintage - Foto di Tripadvisor
E' trascorso quasi un mese dalla partenza per il viaggio romantico per festeggiare i dieci anni di matrimonio con il Maritino, e già vorrei poter ripartire. Ogni tanto concedersi qualche giorno senza bambini al seguito fa proprio bene, ma bene, bene! Abbiamo scelto la stessa formula di viaggio già adottata una volta e che ci è congeniale per il nostro modo di fare turismo: automobile, pochissima autostrada e nessuna prenotazione. Da Torino siamo arrivati a Sisteron - la porta della Provenza - per passare ad Aix-en-Provence per un caffè e fermarci a dormire a Nimes. Poi Perpignan – ho letto che è la probabile città natale di Lady Oscar e non potevo ignorarla! - fino ad arrivare a Barcelona, la nostra meta. Dopo tre giorni spagnoli con un tempo orrendo, pioggia e 10° che manco avessimo la sfiga di Montezuma addosso, siamo ripartiti verso l'Italia, con un giro nella Camargue, una notte ad Arles, un'ultima cozza sul lungo mare di Saint Raphael e poi direzione casa. Un po' all'avventura – anche se non siamo esattamente Mr. Crocodile Dundee e Linda Kozlowski – con un itinerario tracciato in precedenza, ma con tappe che si decidono sul momento a seconda della bellezza del posto e della stanchezza. Ma più della fame. Quando siamo all'estero cerchiamo dei locali carini, caratteristici, possibilmente poco turistici e che non costino un occhio della testa, ma quando non conosci il posto, ti devi affidare al sesto senso mangereccio e fare attenzione con alcuni accorgimenti, da me personalmente elaborati. 1) Se sulla carta del menù c'è anche la pizza, scartalo subito. La pizza mangiala in Italia, fidati. 2) Se ci sono camerieri di una certa età, è possibile che il ristorante sia aperto da molti anni, quindi vuol dire che lavora bene e di conseguenza che si mangia bene. 3) Se al tavolo ci sono due turisti un po' cicci che mangiano soddisfatti, vuol dire che il cibo è buono. Quest'ultimo è stato il motivo per cui ci siamo fermati a Le vintage ristorante della nostra tappa a Nimes, una splendida città romana nel sud della Francia. Le vintage è un locale grazioso, i tavolini in legno in una piazzetta che si apre da una piccola strada pedonale del centro storico, il menù scritto su una lavagna, un'apparecchiatura minimal, ma d'effetto, pane fatto in casa, piatti buoni presentati con cura, un'attenzione ai dettagli e personale cortese. Credo di aver mangiato una delle cose più buone che ho mai assaggiato in vita mia: Burger de fois gras et oignons confits. Un piccolo paninetto morbido con i semi di sesamo, un letto di delicate cipolle caramellate e posato sopra un fois gras così morbido da sciogliersi tra il palato e la lingua. Estasi culinaria.
Il vino – noi abbiamo bevuto una bottiglia di Chateu Morgues du Gres, un buon rosso della zona - è un po' caro e incide sulla spesa che con antipasto, un secondo piatto, dolce o selezione di formaggi, caffè (mi raccomando, dite ristretto!Altrimenti si presentano con la tazza della colazione e una brodaglia di cicoria) e un meraviglioso Armagnac, la spesa è di circa 40-45€ a persona. Io ve lo consiglio.
Come avevo scritto in precedenza, la prima meta per il nostro viaggetto doveva essere New York, ma il costo ci ha fatto desistere. L'America è solo rimandata, ma possiamo cominciare a gustarne un pezzetto con la ricetta di oggi, un dolce tipico americano, il Banana bread. Un plumcake perfetto per il brunch o la merenda dei bimbi, un ottimo sistema per far fuori le banane annerite dimenticate in frigo, aromatizzato con la cannella e piacevolmente croccante con le noci. Da provare.

A casa mia...vorrei un burger de fois gras, adesso!

Banana bread

Guardate le foto del viaggio!

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