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Le Vintage - Foto di Tripadvisor |
E' trascorso quasi un mese dalla
partenza per il viaggio romantico per festeggiare i dieci anni di
matrimonio con il Maritino, e già vorrei poter ripartire. Ogni tanto
concedersi qualche giorno senza bambini al seguito fa proprio bene,
ma bene, bene! Abbiamo scelto la stessa formula di viaggio già
adottata una volta e che ci è congeniale per il nostro modo di fare
turismo: automobile, pochissima autostrada e nessuna prenotazione. Da
Torino siamo arrivati a Sisteron - la porta della Provenza -
per passare ad Aix-en-Provence per un caffè e fermarci a
dormire a Nimes. Poi Perpignan – ho letto che è la
probabile città natale di Lady Oscar e non potevo ignorarla! - fino
ad arrivare a Barcelona, la nostra meta. Dopo tre giorni
spagnoli con un tempo orrendo, pioggia e 10° che manco avessimo la
sfiga di Montezuma addosso, siamo ripartiti verso l'Italia, con un
giro nella Camargue, una notte ad Arles, un'ultima
cozza sul lungo mare di Saint Raphael e poi direzione casa. Un
po' all'avventura – anche se non siamo esattamente Mr. Crocodile
Dundee e Linda Kozlowski – con un itinerario tracciato in
precedenza, ma con tappe che si decidono sul momento a seconda della
bellezza del posto e della stanchezza. Ma più della fame. Quando
siamo all'estero cerchiamo dei locali carini, caratteristici,
possibilmente poco turistici e che non costino un occhio della testa,
ma quando non conosci il posto, ti devi affidare al sesto senso
mangereccio e fare attenzione con alcuni accorgimenti, da me
personalmente elaborati. 1) Se sulla carta del menù c'è anche la
pizza, scartalo subito. La pizza mangiala in Italia, fidati. 2) Se ci
sono camerieri di una certa età, è possibile che il ristorante sia
aperto da molti anni, quindi vuol dire che lavora bene e di
conseguenza che si mangia bene. 3) Se al tavolo ci sono due turisti
un po' cicci che mangiano soddisfatti, vuol dire che il cibo è
buono. Quest'ultimo è stato il motivo per cui ci siamo fermati a Le vintage ristorante della nostra tappa a Nimes, una
splendida città romana nel sud della Francia. Le vintage è
un locale grazioso, i tavolini in legno in una piazzetta che si apre
da una piccola strada pedonale del centro storico, il menù scritto
su una lavagna, un'apparecchiatura minimal, ma d'effetto, pane fatto
in casa, piatti buoni presentati con cura, un'attenzione ai dettagli
e personale cortese. Credo di aver mangiato una delle cose più
buone che ho mai assaggiato in vita mia: Burger de fois gras et
oignons confits. Un piccolo paninetto morbido con i semi di
sesamo, un letto di delicate cipolle caramellate e posato sopra un
fois gras così morbido da sciogliersi tra il palato e la
lingua. Estasi culinaria.
Il vino – noi abbiamo bevuto
una bottiglia di Chateu Morgues du Gres, un buon rosso della
zona - è un po' caro e incide sulla spesa che con antipasto, un
secondo piatto, dolce o selezione di formaggi, caffè (mi raccomando,
dite ristretto!Altrimenti si presentano con la tazza della colazione
e una brodaglia di cicoria) e un meraviglioso Armagnac, la spesa è
di circa 40-45€ a persona. Io ve lo consiglio.
Come avevo scritto in precedenza,
la prima meta per il nostro viaggetto doveva essere New York, ma il
costo ci ha fatto desistere. L'America è solo rimandata, ma possiamo
cominciare a gustarne un pezzetto con la ricetta di oggi, un dolce
tipico americano, il Banana bread. Un plumcake perfetto per il
brunch o la merenda dei bimbi, un ottimo sistema per far fuori le
banane annerite dimenticate in frigo, aromatizzato con la cannella e
piacevolmente croccante con le noci. Da provare.
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