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C'era una volta un bell'uomo
quarantenne, gli occhi verdi che esprimevano allegria e saggezza. Non
era particolarmente alto, ma era affascinante, il viso abbronzato
dalle sciate e la parlantina di uno che ha già vissuto tante
esperienze nella vita e che si è fatto da sé. Un uomo che ha
conosciuto da bambino la paura della guerra e la povertà, e poi il
riscatto sociale del boom economico degli anni '60-'70; un vero
piemontese, nonostante le origini del sud dei suoi genitori, amante
della cucina, del buon vino, delle belle donne – chiamalo scemo -
e della famiglia, anche se non ne aveva una ancora sua. Un giorno di
ottobre accompagnò un suo caro amico per un soggiorno di qualche
giorno in una struttura che oggi chiameremmo Spa, in Liguria.
C'era una volta una giovane
donna, anche lei con gli occhi verdi, il sorriso aperto e contagioso.
Aveva i capelli castani con un improbabile taglio tipico degli anni
'70, un fisico meravigliosamente curvy che per timidezza
cercava di coprire. Era una ragazza tranquilla, senza grilli per la
testa, ma che esprimeva energia nel suo carattere forte e nei
lanci col paracadute; era sarda, nonostante le origini del nord dei
suoi genitori, attaccata alla sua numerosa famiglia e intenzionata a
cercare l'amore della sua vita. Un giorno di ottobre accompagnò sua
madre per un soggiorno di qualche giorno in una struttura che oggi
chiameremmo Spa, in Liguria.
I due si incontrarono e si
innamorarono tra una tisana depurante e un pasto dietetico. Che
poesia. Dopo sei mesi – e ripeto, sei mesi! - di lettere e
telefonate e pochi incontri nelle rispettive regioni, decisero di
diventare una famiglia. Era il 3 maggio 1975 quando si sposarono in
una bella chiesa di Cagliari. Io non c'ero, non ero stata invitata
perché non esistevo ancora, perché quei due giovani sposi erano i
miei genitori.
Se il mio papà ci fosse ancora,
sicuramente avremmo festeggiato con una cena in famiglia, in
semplicità. Maggio è mese indiscusso di asparagi, ortaggio che amo
e che è estremamente versatile in cucina. Oggi facciamo una quiche,
perfetta per un antipasto e ideale da poter portare a casa di amici
per una serata in compagnia.
Io ho aggiunto del prosciutto
cotto a cubetti, ma i vegetariani in contatto lo possono
tranquillamente togliere e la quiche non perderà la sua bontà.
Che bella storia, Margherita! Un abbraccio!!
RispondiEliminaAuguroni alla tua bellissima mamna un abbraccio Paola
RispondiEliminaGrazie Ale, grazie Paola!
RispondiEliminaChe emozione!!!! tvb
RispondiElimina❤❤❤
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