venerdì 21 settembre 2012

Autunno

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Le giornate si stanno accorciando, i sandali vengono rimessi nelle scatole con un po' di nostalgia nel pensare alle serate estive, spunta qualche leggera sciarpina e procrastiniamo il momento in cui dovremo rimetterci le calze. Perché si sa, per noi donne è così, quando ci rimettiamo i collant il freddo è veramente arrivato. Oggi comincia ufficialmente l'autunno, stagione che io amo particolarmente per i colori meravigliosi che regala. Passare sul lungo Po, davanti alla collina di Torino, è una gioia per gli occhi: alberi rossi e gialli che fanno da cornice al monte dei Cappuccini, gli ippocastani carichi di ricci che si riflettono sul fiume, i vialetti del Valentino carichi di foglie secche che si spostano al passare delle biciclette. Autunno è anche sinonimo di vendemmia ed è una di quelle esperienze che vorrei vivere. In verità, ci sono già stata una volta - da bambina - ma non è stato esattamente come mi sarei aspettata. Avete presente quelle foto che si vedono sulle riviste con quelle gnocche stratosferiche, fresche di coiffeur, vestite con bustini con lacci intrecciati che lasciano poco all'immaginazione, che sorridenti e ammiccanti pestano con i piedi dalle unghie laccate l'uva nei tinozzi? Ecco, non è stato così. Ricordo gli stivali di gomma che affondavano nel fango, grappoli d'uva un po' malandati dalle piogge venire sbattuti in grandi contenitori, contadini dalle mani nere e callose pigiare con un grosso bastone gli acini per farli passare attraverso una macchina che divideva l'uva dai raspi. Non c'era molta poesia e neanche un bel pezzo di manzo vestito con i soli pantaloni e con i pettorali in bella vista che rischiarasse l'uggiosa giornata. Disdetta. Ma prima o poi ci ritornerò.
Autunno, tempo per far tornare finalmente sulle nostre tavole calici di vino rosso. Come dice una canzone degli alpini, “ E bote e mese bote, barbera e grignolin, basta ch'a-j sia da bèive”, bottiglie e mezze bottiglie, barbera e grignolino, basta che ci sia da bere! Perle di saggezza.
Il mio vino preferito rimane il Nebbiolo, strutturato, importante, che avvolge la bocca con il sentore di ciliegia e la nota delicata della violetta. La rubrica “Gusto” mi fa un baffo. Ad un vino di questa rilevanza, deve essere abbinato un piatto di altrettanta entità: un arrosto è quello che ci vuole. Questa versione è particolarmente saporita perché la carne è accompagnata da una crema di verdure – carote, cipolla, sedano - che hanno cotto con la carne stessa. Procurarsi una scanata di pane per fare abbondante scarpetta e, ovviamente, del buon vino.

A casa mia...gaute la nata!*
*In piemontese, “togli il tappo”, ma anche “togliti la voglia

Arrosto con salsa di verdure

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