Non ho parlato fino ad ora di un
argomento che mi sta molto a cuore, tanto che qualcuno mi ha detto
“Certo che quest'anno, neanche un commento, due parole su
twitter...ti deve fare proprio cagarissimo!”. No, dico, non
scherziamo! Aspettavo solo il momento topico. Rullo di tamburi:
stasera c'è la finale di X-Factor! Son cose importanti. Ogni giovedì
l'hashtag #XF7 diventa trend topic di twitter – marò,
come scrivo international – ma io ho scelto di seguire la
trasmissione senza interagire con i social
perché lo trovavo un po' alienante. E se lo dico io, potete
crederci. Ogni tanto fa bene staccarsi un po' dalla tecnologia, non
scrivere per forza quello che ci passa per la testa ed affidarlo
all'etere o a persone che manco conosciamo; X-Factor è forse l'unica
trasmissione che acchiappa tutta la famiglia, probabilmente perché
non ci sono chef impegnati a spadellare o maiali cartoon dalla
testa a forma di phon – o qualcos'altro – che grugniscono e si
lerciano in pozzanghere di fango. La musica e il canto fanno parte
del nostro dna e anche della storia del nostro amore. Il Maritino è
mezzo musicista – dico mezzo perché non è il suo lavoro –
compositore e direttore di coro. Pure bravo. E noi ci siamo
conosciuti grazie anche alla musica. Lui, studente universitario,
dirigeva un coro polifonico, mentre io, liceale sognatrice, ero nelle
file dei contralti e ad ogni suo attacco e movimento sapiente di
braccia nel dare il tempo, mi scioglievo. Canta di qua, dirigi di là,
finisce che ci si innamora.
La serata X-Factor è quindi la nostra
serata, che diventa perfetta quando le Nane vanno a letto e noi
possiamo gustarci il sushi da asporto e una bottiglia di spumante,
con il bel faccione di Elio che ci guarda. Ad Alba abbiamo trovato un
ristorante giapponese che fa un sushi strepitoso, però,
foccalabindella, quanto costa! E' veramente un po' proibitivo,
per cui ho pensato di fare auto produzione. Ho trovato in uno di quei
negozi di oggetti di design per la cucina in cui non dovrei
assolutissimamente entrare per il rischio di spendere soldi, uno
strumento fighissimo per fare dei cubi di riso perfetti, senza
l'ausilio di tappetini e alghe. Eh, non ho resistito.
Ho usato del riso specifico per sushi –
lo si trova tranquillamente al supermercato – e ho aggiunto
salmone, mazzancolle, philadelphia, avocado, uova di lompo. Ognuno
può mettere gli ingredienti che più piacciono, io ho fatto la cosa
più semplice e immediata, ma le varianti del sushi sono infinite.
Come primo esperimento, posso essere contenta, sopratutto dal punto
di vista estetico, ma c'è ancora da lavorare.
E stasera meno social e più sushi.
X-Sushi.
A casa mia...il vero vincitore è Mika!
Bellissima questa confidenza su come vi siete conosciuti!!! Anche Giuseppe è mezzo musicista, anzi, dopo anni di serissimo conservatorio, lui è stato una mezza rock-star!!
RispondiEliminaAllora dobbiamo fare una sessione musical-culinaria!
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