mercoledì 1 ottobre 2014

Voglio essere una madre migliore

Foto di villafavolosa.com
Dovrebbe esistere una legge per tutelare la sanità mentale dei genitori e che garantisse loro, dopo un'estate senza scuola e asilo, di partire da soli per qualche giorno e rilassarsi.
Perché i figli sono la cosa più bella che la vita ci ha donato, ma diciamolo, senza troppi giri di parole, sono anche una gran rottura di pelotas. Alzi la mano chi si diverte a: svegliarsi presto la mattina dopo la maratona notturna di Homeland o House of cards (noi siamo di nuovo infognati); partire per andare al mare, ma avere il dubbio di star traslocando perché le mani non bastano per trasportare secchielli, palette, formine, creme protettive che poi si brucia, cappellini che poi gli viene l'insolazione, acqua che poi si disidrata, crackers che il mare mette appetito, cambio del costume che poi sta col culetto bagnato e chi più ne ha, più ne metta; non riuscire a fare un discorso uno senza essere subissati di perché; leggere un libro – quando si riesce – sporco di cioccolata e briciole; andare in bagno con uno stuolo di paggetti; ascoltare per centosettanta volte di fila “Il caffè della Peppina” e dover fare i coretti; recuperare dal gabinetto cellulari e ogni sorta di oggetto. E l'elenco potrebbe andare avanti per parecchi post. Dopo questa dichiarazione, forse molti mi banneranno o penseranno che sono una madre snaturata, ma io credo di essere proprio il contrario: prima di essere genitori siamo persone, e se siamo persone felici, realizzate e non nevrotizzate, siamo anche delle mamme e dei papà migliori. E si vedrebbero molte più mani alzate. E siccome voglio realmente essere una buona madre, io e il Maritino abbiamo smollato le Nane e ci siamo goduti tre giorni solo per noi. Ah, figata! Avevamo in mente mille programmi, visitare città d'arte, andare a concerti, ma poi abbiamo pensato che viviamo in un luogo meraviglioso, che è patrimonio dell'Unesco non a caso, per cui abbiamo fatto i turisti a casa, nelle Langhe. Vi racconterò, quindi, del nostro piccolo tour langarolo che ha avuto come protagonista assoluto l'enogastronomia, ça va sans dire.
Questo è uno dei periodi più belli per visitare le Langhe: la bruma mattutina avvolge i vitigni che si colorano di rosso intenso, le strade si profumano di tartufo, la cucina piemontese vive il suo momento di massima espressione e regala grandi emozioni. Alla fine se sta sempre a magnà.
In attesa dei miei consigli su alcuni itinerari e sui luoghi dove andare a mangiare – dalla piola allo stellato – oggi una ricetta che sa di autunno, con le pere protagoniste. Un guscio di frolla croccante, uno strato di crema dolce e voluttuosa, una cascata di pere aromatizzate al Porto: un dolce dalle tante sfumature, perfetto da abbinare con un passito di uve rosse piemontesi, che vi farà chiudere gli occhi al primo morso e che vi farà diventare dei genitori più felici, anche se avete appena scoperto che il vostro bambino imita Picasso sulla parete del salotto.

A casa mia...quando si parte?


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