Abbiamo
prenotato le vacanza estive e avere nell'agenda e nella mente questo
tipo di countdown fa bene allo spirito. Sono felice perché
andremo nella mia amata Sardegna, ma ancora di più perché la meta
sarà proprio quel villaggio che mi ha visto crescere, quel luogo del
cuore che fa da scenografia ai ricordi più belli e felici della mia
infanzia. Geremeas – ne ho già parlato parecchio in passato – è
un piccolo agglomerato di villette bianche, ognuna con il proprio
piccolo giardino; vialetti delimitati da oleandri in fiore, nessuna
automobile, nessun negozio, nessuna via dello struscio serale, ma
solo un piccolo market in cui si entra in infradito e pareo, un bar
che funge anche da ristorante ed edicola. Si arriva in spiaggia in
pochi minuti a piedi, attraversando un boschetto di eucaliptus e lì
si apre la solita meraviglia sarda: un mare cristallino che aspetta
solo un tuffo. Sono impaziente perché come si fa a non esserlo
quando sai che ti attende una vacanza tanto voluta? E' da quando è
nata Nanagrande che desidero tornare a Geremeas, per vivere quella
sensazione di benessere che conosco bene, con la mia famiglia. E sono
curiosa, perché sarà come mi ricordo anche per le mie figlie?
Sicuramente non uguale. Per loro non ci sarà il Nonno che si alza
presto al mattino per prendere il suo gommoncino arancione a remi e
andare a pescare con la lenza – e che ti urla contro se
inconsapevolmente gli dici “Nonno, buona pesca!” - non ci sarà
la Nonna che ti sveglia con il latte caldo e la bustina di caffè
solubile Faemino – molto anni '70! - per farti sentire grande; non
ci saranno le patatine calde da rubare al ritorno dalla spiaggia con
i piedi ancora impanati dalla sabbia; non ci saranno i cuginetti con
cui farsi i gavettoni; non ci saranno le code serali alla cabina
telefonica e le 1000 lire cambiate in gettoni per giocare a Pacman.
Ma tutto il resto non è cambiato e sarà splendido ed emozionante
vedere le mie Nane negli stessi posti che mi hanno visto bambina. E
poi sarà bellissimo cucinare con la pelle che sa ancora di salsedine
e mangiare nella veranda immersa dai bouganville: brezza serale,
asciugamani e costumi stesi, una bottiglia fresca di Vermentino. Sono
già lì.
Dunque
oggi una ricetta che sa di Sardegna e anche di leggerezza perché la
prova costume è alle porte: fusilli con carciofi e bottarga. I
carciofi fatti saltare in padella con un po' di cipolla e un goccio
di olio, la pasta fatta cuocere direttamente in padella aggiungendo
acqua poco alla volta per renderla ancora più buona, una spolverata
di bottarga di muggine per dare quel gusto inconfondibile di vacanza.
E
poi adesso sono grande, un'Ichnusa per aperitivo non me la leva
nessuno. E dopo cena un mirto ghiacciato.
Fusilli carciofi e bottarga light
Ti aspettiamo! un abbraccione. C'è sempre un'Ichnusa in frigo per gli amici :)
RispondiEliminaTienila al fresco che io arrivo!
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