Quando abitavo con i miei genitori chi
cucinava era mia madre, ma non era una donna di casa gelosa della
propria cucina e qualche volta lasciava spazio a mio papà. Era un
uomo di “vecchio stampo”, che da bambino aveva vissuto la guerra,
per cui amava i piatti e i sapori della tradizione, le ricette
semplici fatte con ingredienti poveri: ricordo che quando rimaneva
solo in città e noi bambini eravamo al mare in vacanza, il suo
cavallo di battaglia era l'insalata di cipolle e fagioli...meno male
che non ci poteva baciare!
Amava il risotto ed era compito suo
cucinarlo: quando lo vedevo girare il riso perchè non si attaccasse,
si vedeva che era una cosa che lo divertiva e che lo rilassava. Gli
piaceva cucinato in molto modi, ma quello che più incontrava i gusti
di noi bambini era il risotto alla milanese e così è anche adesso
per Alice, che mi chiede spesso il “riso giallo”.
Nella ricetta originale ci vorrebbe
anche il midollo, ma io l'ho sempre fatto nel modo più semplice e
veloce, così come lo faceva il mio papà: oggi sono nove anni che
non c'è più ed io lo ricordo con il suo risotto, accompagnato
ovviamente da un (ma anche due o tre!) buon bicchiere di vino rosso.
A casa mia...il risotto
d'infanzia!
Ciao Marghe, mi piace questa tua idea di blog: sembra di essere proprio nel film " Julie & Julia "...bob appetit! Fabrizio
RispondiEliminaGrazie mille!
EliminaMagari questo blog avesse successo come quello di Julie!
Anche io ricordo il tuo papà specialmente quando ci trovavavamo tutti in comitiva da Elvia in campagna o da Vilma in montagna e gli piaceva tanto cantare in coro... Caro Sandro! Era la simpatia in persona!
RispondiEliminaBuon cibo, canto e vino rosso: un alpino doc!
Elimina:-)