Finite le feste, finiti i veglioni,
finiti i cenoni, si spengono le luci (tacciono le voci e nel buio
senti sussurrar...ma questa la capiranno in pochi), si smontano
gli alberi e i presepi. Oggi si ricomincia con il lavoro, con la
scuola, con tutte le cose rimandate prima delle ferie perché “ma
adesso siamo sotto Natale, ci pensiamo nell'anno nuovo”, con la
routine quotidiana, con il sonno cosmico. Ma si ricomincia con il
sorriso, perché ognuno di noi ha un motivo per farlo: un progetto da
mandare avanti, un'idea fantastica da realizzare che lo renderà
ricchissimo, un matrimonio alle porte o un bimbo in arrivo, la
sicurezza della propria famiglia, le cene con gli amici che ci
aspettano nei prossimi 365 giorni, le maratone televisive per le Olimpiadi e il tifo sfegatato per i Mondiali di calcio, un obiettivo ambizioso, la voglia
di cambiare o di rimanere così come si è, facendo proprio il mantra
“stabilità”. Quindi, anche se il 7 gennaio è sempre stata una
data faticosa fin dai tempi della scuola elementare, oggi nessun muso
lungo, ma grinta e determinazione. Ovviamente anche in cucina.
Personalmente ho iniziato il 2014 sotto i migliori auspici,
preparando il cenone per quasi una sessantina di amici e, si sa, chi
cucina a capodanno, cucina tutto l'anno; sto già pensando ai
tantissimi piatti da sottoporre al giudizio della famiglia –
Nanagrande mi dà sempre i voti differenziando anche le categorie
gusto, presentazione, creatività – e al palato degli amici che
saranno utilizzati come cavie per i miei esperimenti culinari. Vorrei
continuare il mio filone della cucina tradizionale, dei grandi
classici rivisitati in chiave moderna e di ricette belle, buone e
light. I propositi ci sono, ora bisogna rimboccarsi le maniche e
legare il grembiule: pronti amici cuochi? Ai blocchi di partenza:
trois, deux, un, fiuuuuuu (fate un bel fischio alla "Giochi senza frontiere" che io non so
come scriverlo)!
La ricetta di oggi racchiude in sé un
po' tutti questi aspetti – tradizione, modernizzazione, leggerezza
– in modo fortuito perché era stata pensata come ricetta super
veloce, che piace ai bambini e che mette d'accordo tutti. Is
malloreddus sono il nome in dialetto dei gnocchetti sardi, fatti di
semola, lunghi e sottili; lo zafferano è l'oro della dispensa,
spezia meravigliosa, che i bambini adorano nel classico risotto alla
milanese; la ricotta è fresca e leggera, prodotto spesso indicato
nelle diete. Mettete tutto insieme e otterrete una pasta buonissima:
is malloreddus con ricotta e zafferano. La tipica pasta sarda avvolta
da una delicata crema di ricotta colorata di giallo e impreziosita
dal gusto del lombardo (ma non di origine) zafferano. Cinque minuti
cinque per un primo che conquisterà tutti e farà tornare il
sorriso, anche il 7 di gennaio.
A casa mia...buon anno!
olimpiadi e Mondiali? spero li guarderemo insieme, mangiando.
RispondiEliminabuon anno cara!
Birre già in fresco! :-)
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