Google immgini - Il principe d'Egitto |
La prossima settimana sarà
Pasqua e di sicuro i palinsesti televisivi proporranno il film di
Mosè con Charlton Heston. Un sicurezza, un po' come “Una poltrona
per due” sotto le festività natalizie. Un film del 1959 che è un
po' un mappazzone, con effetti speciali a dir poco superati,
ma questo episodio della Bibbia è sempre suggestivo. Per i bimbi è
forse un po' cruento – anche se le acque insanguinate del Nilo sono
rosse di salsa di pomodoro e si vede – e una valida alternativa per
imparare la storia dell'Esodo è il cartone animato “Il principe
d'Egitto”. In verità Alice ha paura anche di quello, ma lei è
proprio un po' fifona: si tappa gli occhi con le mani e urla “cambia,
cambia, cambia!”. Credo che non farà il medico.
La storia di Mosè e della fuga
dall'Egitto è affascinante, ricca di segni e simboli, che fanno
tutt'ora parte della tradizione ebraica e anche di quella cristiana.
Dio ordinò che ogni famiglia si
procurasse un agnello o un capretto da mangiare nella notte; se la
famiglia fosse stata troppo piccola, si sarebbe unita ai vicini per
condividere la carne.
Ecco, qui ci sono le basi delle
mie convinzioni culinarie. Quando ero bambina, mi era balenata per la
mente, forse per 4-5 nanosecondi, l'idea di diventare vegetariana –
sti poveri animaletti – poi però ho pensato a Gesù che apprezzava
capretti e i pesci addirittura li moltiplicava, così ho riflettuto:
beh, ma se anche Lui se li magna, io sono tranquilla. E avanti di
bistecche. Mi spiace per gli amici vegetariani, ma sono un'onnivora
convinta.
E poi c'è la condivisione: il
cibo è sempre più buono se in tavola si è in tanti e a Pasqua non
importa che siano parenti o amici, perché Natale con i tuoi e
Pasqua con chi vuoi. Pure Mosè lo sapeva.
Oggi, quindi, un piatto che fa
parte della tradizione fin dall'antichità. Il capretto al forno è
facile e buonissimo, ancor meglio se accompagnato dalle patate. Basta
avere tanti gusti – rosmarino, salvia, alloro, ginepro – e il
gioco è fatto per festeggiare la Pasqua come i nostri padri ci hanno
insegnato.
Abbondate sempre con le patate,
quelle non bastano mai.
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