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Ieri sera c'è stata la Fernando Wine dinner, già Taste&Match:
una serata bella come sempre, con tante persone amanti del buon cibo
e con la voglia di chiacchierare e socializzare. Una ragazza,
contenta della serata, mi ha chiesto come si fa a diventare
foodblogger: ah – ho pensato – bella mia, lo sto dire a te!
Scherzo. Le ho raccontato come è nato questo spazio, prima nella mia
testa e poi sul web, dispensando con gran sicumera consigli come una
guru di blogspot, nonostante questa mia bellissima attività possa
essere ancora considerata una start-up. Mai avrei pensato,
poco più di un anno fa, che la mia passione per la cucina e per la
scrittura mi avrebbe portata a vivere tante esperienze formative.
Continuava a venirmi in mente l'immagine di me e il Maritino davanti
alla tv a guardare Cuochi&Fiamme con la scritta in
sovraimpressione sulla Maci – diventata famosa partendo dal suo
blog - “Professione:blogger”. Il Maritino: “Machemmminchia di
lavoro è la blogger?!”. Ecco, tutto è cominciato così. Son cose.
Ma questo non l'ho detto alla ragazza.
La verità è che non c'è una cosa giusta e una sbagliata, ognuno –
come in tutti i mestieri – deve trovare la propria strada, senza
voler scimmiottare nessuno, puntando sulle personali peculiarità. E
poi ci vuole cura, costanza, determinazione.
E come fai a scrivere i post? Che fantasia! Sì, un po' ce ne
vuole, ma io ho trovato il mio metodo. Parto dalla ricetta che voglio
proporre e mi faccio trasportare dalle associazioni di idee e dai
ricordi che quel determinato piatto mi evoca. Oggi condivido con voi
la preparazione degli agnolotti di carne che per me sono sinonimo di
festa, di famiglia. Mio papà li comprava in un pastificio vicino a
casa: ricordo la scatola di cartone con i fogli di pasta ripiena
perfettamente impilati e infarinati. I più buoni erano quelli
rubacchiati e mangiati crudi. Erano il piatto della domenica, del
pranzo goduto con tranquillità. Un ripieno semplice di arrosto,
mortadella, uova, parmigiano, l'immancabile noce moscata, avvolto in
una sfoglia all'uovo sottile. Gli agnolotti sono tipici del Piemonte,
la morte loro è con il sugo d'arrosto: io li ho conditi con burro e
salvia per assaporare ancora meglio il ripieno saporito di carne.
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