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Conosco il Mauz da quando sono
una ragazzina, in comune l'amicizia di Roby, carissimo amico di
entrambi. Spesso veniva con il nostro gruppone di amici a mangiare
una pizza – si andava sempre in un locale sfigatissimo in centro
perché era il solo che accoglieva 25 persone senza prenotazione...e
ci sarà stato anche un motivo - oppure ci si trovava a prendere un
caffè e a fare due chiacchiere in compagnia. Il Mauz, all'epoca
studente universitario, organizzava ogni anno, nella tavernetta di
casa sua, una gara culinaria tra amici. Ognuno doveva portare un
piatto o, volendo, cucinarlo sul momento; poi si cenava, gustando
ogni portata, cercando di ricordare ogni singolo sapore e alla fine
c'era la votazione. Tutti erano giudici di tutti e ogni volta
cambiava la modalità di voto che si inventava Roberto, creando
arzigogoli assurdi che capiva solo lui. Le prima volte non ho
partecipato alla gara culinaria del Mauz perché ero ancora
“piccola”, ma Roby mi prenotava il piatto da portare, lui che
forse non ha mai cucinato una pasta in vita sua. Ora, avevo sì e no
quindici anni, la mia esperienza in cucina era piuttosto esigua e
avevo fatto dei biscotti, che seppur buoni, non erano esattamente
l'ideale di dolce dopo una cena di venti portate. Come direbbe la
nonna emiliana stupa ad cul. Sono stata presa in giro per anni
con sta storia dei biscotti.
Quando mi sono fidanzata con il
Maritino – lui già ammesso all'annuale gara luculliana – il Mauz
ha invitato anche me. Ero gasatissima perché con il Maritino stavamo
insieme da pochissimo e quell'invito a coppie era stato come l'ufficializzazione del nostro rapporto. Sono sempre stata una gran
romanticona, e il Mauz una persona sensibile e attenta anche alle
piccole cose. E' un amico su cui poter veramente fare affidamento,
una presenza discreta ma importante, un uomo con tanti interessi tra
cui la cucina.
La ricetta di oggi è sua, un
gran classico per la Pasqua: la pastiera. Dolce tipico napoletano che
si gusta nelle festività pasquali, fatto con la frolla, la ricotta,
i canditi, il grano: il procedimento un po' lungo mi spaventava, ma è
assolutamente fattibile e il risultato dona grandi soddisfazioni a
chi cucina e a chi mangia. Da preparare il giorno prima, perché la
pastiera deve riposare 24 ore: sarà ancora più buona.
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