Papa Francesco |
Nel pomeriggio di ieri esce la
notizia sulla stampa che le madri dei cardinali, possibili papabili,
erano riunite in preghiera. Le madri?! E quanti anni hanno, 180?!
Erano compagne di classe di Matusalemme?
Qualche giorno fa avevo
dichiarato che, pur essendo il secondo della mia vita, questo
conclave non mi stava appassionando come dopo la morte di papa Wojtyla.
Invece ieri sera, dal momento della fumata bianca, un'altalena di
emozioni: eccitazione, stupore, commozione. Annuntio vobis gaudium
magnum: habemus papam! Francesco I.
Su internet cominciano ad esserci
articoli su cosa ha fatto o non ha fatto il nuovo papa: non li ho
letti, non ho voglia di guastarmi la festa, almeno per un po'. Tre
motivi per cui mi piace: il suo approccio è stato semplice, ha
saputo far stare in silenzio e in preghiera – noi anche sul divano
di casa - tutta piazza San Pietro gremita di gente; San Francesco è
il patrono d'Italia e una figura a cui sono molto affezionata per un
bellissimo viaggio ad Assisi e per aver cantato e recitato nello
spettacolo teatrale a lui dedicato, “Forza venite gente”; e poi
la cosa più importante, l'è un piemontèis! Il nuovo Papa è
di Portocomaro d'Asti, non è meraviglioso? Al posto del vin santo
userà la Barbera? Per la benedizione dirà Pare sant, noi it
pregoma (Padre santo, noi ti preghiamo)?
Credenti o non credenti,
piemontesi o non piemontesi, ieri è stato una giorno storico,
l'inizio di un papato con il primo pontefice sudamericano – cuba
libre per tutti! - della storia della Chiesa.
Ci vuole un menù importante, una
tavola delle feste. Un antipasto che fa subito chic e
ricercato è il patè, servito con crostini di pane caldo. E' un
procedimento molto semplice e si possono usare diversi tipi di
fegato: io ho scelto i fegatini di pollo che, oltre ad essere molto
delicati, sono anche economici. Farete un figurone e i vostri ospiti
saranno felici, come papi.
A casa mia...non mi serve nulla,
con un saio me ne andrò.*
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