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Caspita, sembra ieri che abbiamo
festeggiato il capodanno, ancora ci rintronano in testa gli scoppi
dei petardi, il ricordo della ciucca da prosecco è ancora vivido,
eppure il 2013 si sta già concludendo...è proprio volato questo
anno. No, non sono diventata matta, ma lo avete visto il tempo
fuori?! Mancano pochi giorni alla primavera e a Torino sembra di
essere a dicembre: per strada i bambini fanno pupazzi di neve e al bar si beve il vin
brûlè.
Gli unici contenti sono i gestori degli impianti sciistici che si
stanno fregando le mani e loro sì, che stappano la bottiglia! Almeno
quest'anno nessuno troverà strano aprire il panettone – ce n'è
sempre uno superstite dal Natale, è inevitabile - invece della
colomba, a Pasqua.
Che
noia, che barba, che barba, che noia. Ho voglia di sole caldo, di
germogli verdi, di maglioncini leggeri, di pic nic su prati fioriti,
di caffè presi nei dehor. Per ora, ma speriamo che il freddo abbia
le ore contate, bisogna mantenere l'abitudine invernale del tazzone
di tè tenuto tra le mani per scaldarle.
Il
tè, però, non lo si può mica lasciare da solo, necessita di una
fetta di torta per poter essere veramente corroborante e consolatore.
Avevo
in casa delle succose e profumatissime arance tarocco, quelle un po'
rosse, e ne ho utilizzata una per aromatizzare una torta fatta con la
ricotta e resa golosa dalle gocce di cioccolato. Dal forno si
espandeva, per tutta la casa, un odore meraviglioso. La ricotta e gli
albumi montati a neve fermissima rendono la torta soffice e morbida,
l'arancia e il cioccolato sono un connubio collaudato da veri golosi.
Il mio amico Roberto, che non ama molto i dolci, mi ha chiesto una
fetta da portare via. Son soddisfazioni.
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