Per me domenica è sinonimo di
giornata in casa, pigiama, divano e copertina. 'Na botta de vita,
insomma. Corro tutta la settimana tra ufficio, bambine, spesa,
impegni vari, il venerdì e il sabato sono dedicati alle cene con gli
amici e il vino scorre a fiumi, almeno la domenica vorrei stare
tranquilla tra le mura della mia casetta.
Però mi rendo conto che invece
si potrebbero fare un sacco di cose in una giornata non lavorativa, allora mi faccio forza, anche se un po' contrariata di non poter fare
il mio sonnellino pomeridiano. Così è stato domenica scorsa,
invitata a “Dolce di natura” nel Castello dei Busca a Mango. Si
tratta della nuova collaborazione tra produttori di Moscato d'Asti
DOCG e pasticceri di tutta Italia che usano esclusivamente il
lievito naturale (o lievito madre) per i loro dolci ed in particolare
per le colombe pasquali. Mango, per chi se lo stesse chiedendo, non è
un posto esotico con palme e sabbia bianca, ma un paese dell'albese,
tra le colline delle Langhe: luoghi meravigliosi, ricchi di storia e
cultura...quasi, quasi ci vado ad abitare!
In compagnia di Cucina precaria e
Ricette di cultura il tour è cominciato, nell'enoteca regionale di
Mango, nei migliori dei modi: degustando! La colomba non è
certamente il mio dolce preferito, ma quelle assaggiate erano di una
bontà superlativa: la classica mandorlata, con il passito, con i
marroni, tutte soffici e leggere, accompagnate da coppe di Moscato
superlativo.
Il lievito madre richiede
passione ed un grande lavoro: non è altro che farina e acqua, che
insieme fermentano e danno vita ad un lievito naturale. Ma bisogna
lavorarci tutti i giorni, (avete già capito che non è roba per me!)
per rinfrescarlo, tenendo sempre una parte della matrice perché più
è vecchio e più è buono: uno dei pasticceri che ho incontrato ha
un lievito madre che ha 130 anni! Affascinante.
Produttori di Moscato d'Asti e i
pasticceri dell'associazione Pa.lin si sono uniti per dare vita ad un
matrimonio felice fatto di qualità e di amore per le materie prime e
per il territorio: una pasticceria che usa il lievito madre e non
vende il Moscato d'Asti DOCG, è come una concessionaria che vende un
auto senza paraurti. Ed io sono perfettamente d'accordo.
La nostra giornata è continuata
con una cena meravigliosa al ristorante Campagna Verde di Castiglione
Tinella, dove abbiamo potuto assaporare piatti della tradizione
piemontese – ma in chiave moderna e curata – insieme ai vini dei
vari produttori di Moscato della zona, ma che hanno portato anche le
loro Barbere e i Dolcetti. La pace dei sensi. Siamo tornati
tardissimo, c'era una nebbia ché non si vedeva ad un palmo di naso e
la sveglia, la mattina dopo, è stata traumatica, ma ne è valsa la
pena. E' bello poter trascorrere la domenica – a volte, eh – in
luoghi che non conosciamo ed incontrare persone nuove con cui si
hanno passioni comuni.
Dopo i mille assaggi di colombe e
la cena luculliana, c'è bisogno di un po' di verdura per depurarsi.
E' stagione di carciofi ed io li adoro, anche mangiati crudi in
pinzimonio, così non bisogna neanche pulirli. Questa volta sono
stata brava e li ho mondati di spine e barbetta, per una ricetta
semplice, ma sempre buonissima: i carciofi trifolati. Basta uno
spicchio d'aglio, un po' di olio buono, carciofi freschi e tanto
prezzemolo fresco, per un contorno meraviglioso.
Vieni sulla mia pagina Facebook per vedere le foto!
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bellissima racconto della giornata! sono d'accordo con te che è stato uno sforzo a passare una domenica cosi ma invece è stata una bella sorpresa in tutti i effetti! Sono contenta che ci siamo conosciuti! e viva i carciofi!:)
RispondiEliminaIl primo incontro di una lunga serie! Grazie Anna!
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