A sinistra versione 1989, a destra 2014 |
Nella
vita ci sono giorni particolari, in cui ci si sente grandi anche se si è
ancora piccoli, avvenimenti importanti che rimangono nel cuore e che
è bello condividere con le persone a cui si vuole bene. E' stato
così per me venticinque anni fa – venticinque, oh my God!-
per la mia Prima Comunione ed è stato così domenica scorsa, quando
ad indossare il vestito bianco è stata la mia Nanagrande. E il
vestito era sempre lo stesso, come un tramandare di madre in figlia
un piccolo pezzo di storia personale. “Emozione” è la parola più
indicata, perché questa bimba, che spesso penso ancora con i codini
e lo sculettìo dei primi passi incerti, sta diventando una signorina
con i suoi gusti personali, le sue battaglie, le sue paure – in
casa è soprannominata “madre coraggio” - i suoi primi amori e i
primi avvenimenti importanti da ricordare. Lei, sempre scasciata, in
jeans, camicia scozzese – “così sembro una dei One Direction”,
dice – un po' maschiaccio, più attenta alla genuinità dei
rapporti che non alla postura, con quel vestito bianco di me bambina
e la sua gioia negli occhi, mi ha commossa. Fino a qualche anno fa
piangevo solo se ero triste, mi disperavo sulle pagine di diario per
quell'amore non corrisposto, invece adesso mi ritrovo a lacrimare
come la Madonnina di Civitavecchia anche quando sono felice: i segni
della vecchiaia avanzano inesorabili. E la felicità non è completa
senza le persone che amiamo ed è stato bello celebrare questo grande
giorno con la famiglia e con quegli amici che sono famiglia. E il
modo migliore per festeggiare è ovviamente mangiare e bere! Un
buffet meraviglioso cucinato da Anna e Stefania - ed io per una volta
me la sono stragoduta – bimbi felici a giocare sul prato, parenti
delle due famiglie, che mai avresti pensato potessero andare
d'accordo, chiacchieravano amabilmente, calici sempre pieni, i veci
che trincavano che è una meraviglia, le risate complici con le
amiche, tanti sorrisi. Un giorno di pura felicità.
La
ricetta di oggi non è stata fatta per questo pranzo in giardino –
ve l'ho detto, non ho fatto una beneamata – ma sarebbe perfetta per
un buffet in piedi, per un aperitivo o anche come sostitutivo del
pane: il plumcake tonno e olive è nato per caso, con il frigo mezzo
vuoto e quei pochi ingredienti che avevo in dispensa. Rimane soffice,
morbido, goloso e potete aggiungere della cipolla, oppure sostituire
il tonno con pomodorini secchi per avere una versione vegetariana,
sarà comunque perfetto. Perché come sempre, sono le cose semplici
ad essere le più buone.
Che blog interessante! Ti seguo con piacere...
RispondiEliminaCarla.
Grazie Carla! Allora ti aspetto!
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