Nel
1992 l'Italia è stata sulle prime pagine di tutti i giornali del
mondo per l'oscar al film Mediterraneo, per Mani Pulite e gli
attentati a Falcone e Borsellino, forse il primo avvenimento storico
che ricordo veramente. Stasera comincia la nuova serie tv di Sky
intitolata appunto 1992 ed io mi sento già catapultata in quell'anno
grazie anche alla programmazione televisiva di queste settimane.
Per
chi come me è nato negli anni '80, gli anni '90 sono l'inizio della
vita vera, il principio di quelle amicizie intense che ancora oggi
resistono, dell'entrata nel magico mondo (demmerda) dell'adolescenza.
Nel 1992 avevo 12 anni e frequentavo la seconda media. Portavo sempre
il cerchietto un po' bombato tra i capelli, ma ero riuscita ad
abolire i colletti con gli smerletti ricamati; adoravo degli shorts
di velluto color albicocca da indossare con i collant, non sopportavo
vestirmi di rosso e il mio negozio di riferimento era Naj-Oleari. Nel
1992 ho fatto i buchi alle orecchie e avevo un fidanzatino con cui mi
incontravo furtivamente nei bagni della scuola per scambiarci un
bacio – senza lingua, per carità – solo che lui si abbeverava
sempre dai lavandini sbavusciandosi tutto e mi sembrava di baciare
una lumaca. Poi uno dice i traumi.
Nel
1992 ero nel clou delle feste delle medie, rigorosamente di
pomeriggio, con la gonna scozzese bon ton che arrotolavo sulla vita
per farla più corta, patatine, panini semidolci, bicchieri con
scritto il nome a pennarello e “Hanno ucciso l'uomo ragno” come
colonna sonora.
Era
l'anno delle sigle scritte sui bigliettini a scuola:
dell'intramontabile TVTB, ma anche di SLMMA, sei la mia migliore
amica, e di un pericolosissimo e mal riuscito SUGA, che a dispetto
della prima maliziosa impressione, voleva dire sei un grande amico.
Piccole copy crescono.
Nel
1992 sognavo un amore travolgente come Kevin Costner e Whitney
Houston in “Guardia del corpo”, ballavo in cameretta con “Rhythm
is a dancer” degli Snap imitando le ragazzine di Non è la Rai. E a
dirla tutta era anche l'anno del Pipppero di Elio e le Storie Tese e
l'inizio del mio amore per loro.
Beverly
Hills 90210 era la serie del momento, ma oggi fa tutto un altro
effetto: una lentezza sfiancante, inquadrature finte, dialoghi
imbarazzanti, capelli fonatissimi, jeans a vita alta che manco
Fantozzi, stampe floreali da far venire mal di testa ad Enzo Miccio.
Ma all'epoca – sì, ho scritto all'epoca, vaccaboia - tutte le
femmine volevano essere Brenda o Kelly, tutti i maschi volevano
essere Dylan o Brandon, tutti i maschi volevano farsi Brenda o Kelly,
tutte le femmine volevano farsi Dylan o Brandon: per distinguermi, a
me piaceva Steve e avevo un ciuffo come Brandon. Poi uno dice i
traumi, #2.
In
Beverly Hills i problemi adolescenziali venivano risolti sempre allo
stesso modo: con barattoli mastodontici di gelato. Il gelato è
l'antidepressivo delle serie americane ed è anche il mio dolce
preferito in assoluto.
Il
gelato alla crema è il gusto per eccellenza, da mangiare da solo o
da abbinare a torte al cioccolato o a tarte tatin tiepide: farlo in
casa è semplicissimo e il sapore mondiale, basta avere una piccola
gelatiera, anche datata 1992.
A
casa mia...flashback!
Suga è geniale
RispondiEliminaSuga è uno state of mind!
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