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Lo so, me ne rendo conto, sono di parte, ma per me la cucina italiana
è la migliore in assoluto. Affermazione da italiano medio, forse, ma
dopotutto lo sono. Adoro il sushi, a volte il desiderio di un
hamburger maialoso è veramente irrefrenabile, ci sono sere in cui
liso cantonese, involtino plimavela, menù fisso 10 eulo sono
buonissimi, ma nulla, veramente nulla è meglio di qualsiasi piatto
della nostra cucina. Così, random, nella semplicità: pizza alla
napoletana – qui andiamo sul facile – lasagne alla bolognese,
parmigiana di melanzane, fiorentina, risotto alla milanese, bonet,
fregola con frutti di mare...potrei andare avanti per ore ad elencare
le migliaia di ricette della cultura italiana nelle sue varie
regioni, dagli antipasti ai dolci, una varietà straordinaria. E
questa è una delle cose che più mi affascina del nostro Paese: le
tradizioni culinarie che cambiano di regione in regione, la diversità
di sapori e procedimenti a seconda della provenienza, la storia e
anche le leggende che stanno dietro ad un piatto.
Il pesto non è mai mancato a casa mia. E' una di quelle cose che mia
madre sa fare bene e ricordo il tavolo della cucina pieno di basilico
fresco e un profumo meraviglioso per tutta la casa. Lei lo faceva con
il mixer, tritando inizialmente pinoli e noci, poi aggiungendo il
basilico, il parmigiano e il pecorino sardo, l'aglio e l'olio. Se
leggesse un genovese credo sentirebbe un brivido salire lungo la
schiena: belin, il pesto genovese non si fa così, per
l'amorddiddio! Prima di tutto si utilizza il mortaio in marmo e
il pestello in legno. Prima di tutto si lavora l'aglio con il sale
rigorosamente grosso, poi si aggiunge il basilico, il grana e i
pinoli (no noci) e solo all'ultimo l'olio, ovviamente extra vergine
delle colline liguri. Dunque, io l'ho fatto così, in occasione della
giornata stampa dai Fratelli Carli ad Imperia. Usare il mortaio è
affascinante, ma vuoi mettere la comodità di frullare in pochi
secondi? Sugli ingredienti niente da dire: l'ordine con cui si
lavorano è una questione di praticità e di rilascio di grassi e oli
(come per i pinoli) che impedirebbero la buona fluidità del pesto.
Pochi ingredienti, tutto sta nell'armonia dei sapori, nel calibrare
la quantità (soprattutto dell'aglio!). Comunque si faccia, il pesto
è un prodotto meraviglioso, un condimento sublime per i primi che
piace a tutti, bambini compresi.
Per mantenere la tradizione ligure, utilizzare trofie fresche e
aggiungere tocchetti di patata e fagiolini.
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