Questo
mese di maggio non ci lascia tregua con le brutte notizie: martedì,
mentre scrivevo il post sulla cucina emiliana, proprio in quel
momento tante persone hanno perso la vita, gli affetti, la casa, il
lavoro. Mi è sembrato giusto fermarmi almeno un giorno. A volte è
necessario staccare la spina dalla routine di sempre e pensare
veramente a cosa stiamo facendo, a cosa vogliamo. Sembra banale, ma
spesso ci dimentichiamo delle cose importanti, oberati come siamo da
mille cose.
Ma in
questa pagina virtuale cerco di regalarvi un sorriso e oggi c'è
bisogno di un po' di dolcezza.
Come
ben già sapete, il maritino è un gran goloso di dolci, soprattutto
di quelli al cucchiaio e se sono “cioccolatosi” ancor meglio. Le
pesche ripiene al forno sono un dolce tipico piemontese, tra i suoi
preferiti. Nella ricetta classica, le pesche vanno tagliate a metà e
riempite di di un composto di polpa di pesca, amaretti, cacao e poi
messe in forno finchè sono morbide e cotte per poterle mangiare con
il cucchiaino. Buone, ma la presentazione lascia sempre un po' a
desiderare.
Qualche
giorno fa, il suddetto maritino, è andato a pranzo fuori e ha
osannato un dolce che aveva lo stesso gusto delle pesche ripiene, ma
presentato a mo' di torta. “La devi fare, sennò che blogger
sei?!”. La sfida era stata lanciata. Non potevo ignorarla.
Inizialmente
ho pensato di usare la pasta sfoglia, ma le pesche sono molto umide e
il rischio è che si bagnasse troppo e risultasse molle, per cui ho
utilizzato una base in biscotti e fatto l'impasto con gli ingredienti
classici: pesche, amaretti, cacao, uova.
Sono
stata entusiasta del risultato, era buonissima, il maritino in un
brodo di giuggiole. Questa torta è da servire tiepida, ma dopo
qualche giorno in frigo e mangiata fredda, è fin più buona.
A casa
mia...mi scfidi scfidandomi?*
*Diego
Abatantuono in “Attila il flagello di Dio”
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