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La
scuola è ricominciata, ma non ancora a pieno ritmo. Anche le
attività extra scolastiche sono ancora in stand by e il tempo
clemente di queste settimane regala l'illusione di essere veramente
in estate ed è quasi un delitto rimanere in casa durante il weekend.
La scorsa settimana il Maritino non c'era e quando non c'è (per
fortuna capita raramente) mi sale la carogna malinconica. Mi sento
catapultata in una di quelle scene di film strappalacrime, dove lei
sta alla finestra, fuori piove, musica tristissima di sottofondo, lei
guarda un punto fisso all'orizzonte e pensa a lui. Donne, lo so che
state sorridendo, ma tanto lo so che quando guardate questi film la
lacrima di commozione ci scappa sempre. Mi ci metto anch'io, hai
voglia. Ma poi, si sa, l'amore trionfa sempre (ancora lacrime, ma
questa volta di gioia).
Per
evitare di crogiolarmi nel mio dolore di moglie momentaneamente
abbandonata sono andata in campagna da amici. Quindi, bimbe caricate
in macchina e via andare. Programma della giornata: mangiare e bere.
Robe toste, di altissimo livello, ci vuole grande allenamento. Pranzo
tipicamente sardo, offerto gentilmente da altri amici di ritorno
dalla Sardegna portando seco ogni ben di Dio: porcetto – fatto
girare sulla brace, con tutti i crismi – i culurgiones con ricotta
– tipici ravioli sardi ripieni – bag in box da 5 litri di
Cannonau e per chi voleva rimanere più leggero, cassa di birra
Ichnusa - gelata è una garanzia - pecorini più o meno stagionati e per finire le pardule,
dolci sardi che amo particolarmente, accompagnate da vernaccia. Che
strippata, ma che goduria! Il pranzo è durato quanto un banchetto
nuziale ed è finito con i commensali sdraiati sul prato, mezzi
ciucchi. Il cibo che c'era evidentemente non era abbastanza, per cui
mi è stato chiesto di portare un dolce. No problem, ci penso io!
Decido di fare una torta, ma con cosa? Dunque, cos'ho in frigo? Pere,
della ricotta, uova ok, forse del cioccolato..., dai, me ne invento
una. Lo sconforto è arrivato quando mi sono accorta di non avere
burro e poca farina. Che blogger delle balle che sono! Ovviamente
essendo da sola con le bimbe, non avevo nessuna intenzione di uscire
di casa. Ma non mi sono persa d'animo: il burro è stato sostituito
dalla ricotta e invece di imburrare e infarinare la tortiera, ho
usato la carta forno bagnata e strizzata e ho utilizzato metà farina
00 e metà manitoba, che ha favorito la lievitazione. Poi pere e
gocce di cioccolato sono un connubio senza rischi. La torta è venuta
benissimo, alta, soffice e molto leggera, tanto che anche dopo il
mega pranzo sardo, è stata divorata.
Il
Maritino non sa che si è perso.
A
casa mia...torta senza burro!
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