La
cucina italiana è senz'altro una delle più apprezzate in tutto il
mondo. E come dar torto. Viaggiando fuori dall'Italia si trova
sempre un “Italian Restaurant”, ma molto spesso non ha niente a
che fare con l'Italia e si mangiano pasta scotta – sacrilegio-
risotti fatti unendo il riso in bianco con del condimento – orrore
– e pizza con ketchup e pasta filante – non classificabile,
lavanda gastrica.
Ovviamente,
e per fortuna, non si può fare di tutta l'erba un fascio, ma è ciò
che ho tristemente riscontrato in qualche viaggio in Francia e in
Inghilterra.
All'estero,
poi, sembra che la cucina italiana sia solo pasta e pizza, mentre è un tripudio sconfinato di piatti meravigliosi, di sapori,
di tradizioni antiche. Ogni regione ha caratteristiche ambientali
differenti, che portano alla coltura di prodotti tipici e a piatti
territoriali che affondano le proprie radici nella storia più
antica.
Il
Piemonte, la mia regione, è un'eccellenza nell'enogastronomia. Se
parliamo di vini, basta andare nelle Langhe e nel Monferrato per
trovare cantine di fama internazionale. Sul cibo, c'è poi da
sbizzarrirsi: dagli antipasti – tanti, tantissimi – ai dolci il
Piemonte è terra ricca di pietanze speciali.
Mi
impegnerò affinché la sezione “Piemonte” delle mie ricette si
arricchisca.
Oggi,
un prodotto tipico piemontese, il tomino. La regione Piemonte ha
inserito nell'elenco dei prodotti tipici agroalimentari, ben 11
varianti del tomino a seconda della zona di mungitura. Ma le due
versioni più conosciute sono due: quello stagionato da fare alla
griglia e quello fresco, normalmente condito con il bagnet verd
o il bagnet rus. Sono
speciali, ma in estate sono forse un po' pesanti, per cui vi propongo
il tomino estivo tricolore. Una sorta di caprese, ma alla piemontese.
Perché la cosa meravigliosa della cucina italiana è anche la
commistione di sapori, tra nord e sud.
A
casa mia...dui puvrun bagnà 'nt l'oli!
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