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Ci
sono dei cibi che suscitano in noi tanti ricordi: flash di quando
eravamo bambini, fotogrammi della nonna in cucina con il foulard in
testa e le mani sporche di farina, anche brutte esperienze di
indigestioni che ti fanno dire che “quella cosa lì, non la mangerò
mai più”.
Per
fortuna non ho mai avuto nessuna intossicazione alimentare e se ho
avuto qualche mal di pancia, me lo sono già scordata...e magno!
I
fagioli sono uno di quegli alimenti che aprono i miei “cassettini
della memoria”: il primo ricordo che mi viene in mente sono le
padellate gigantesche che mangiavano Terence Hill e Bud Spencer in
diversi dei loro film. Non si potevano guardare, tanto erano rozzi,
ma quei fagioli facevano venire voglia di buttare un pezzo di pane e
fare scarpetta. Alle elementari, poi, si usavano questi legumi per
esperimenti scientifici di altissimo livello: un bicchiere con del
cotone, un fagiolo e acqua per vedere se cresceva una piantina. Credo
che il mio pollice verde si facesse vedere già allora. Piantina
morta dopo due giorni. E poi, chi non ha usato i fagioli per giocare a
tombola?
Mio
papà ne andava pazzo ed era il suo alimento predominante quando
rimaneva a Torino da solo, mentre noi andavamo al mare. E al mare
c'era il nonno, che ai fagioli faceva aggiungere una carrettata di
cipolle crude. A me piacciono le cipolle, tantissimo, e le adopero in
molte ricette, però crude sono veramente un po' indigeste. Ma mia
nonna mi ha insegnato un trucchetto: lasciarle a bagno almeno
mezz'ora – ma anche di più – in acqua e aceto e poi sciacquarle.
In questo modo perdono quel gusto troppo forte, l'aceto le “cuoce”
un po' e risultano morbide e dolci.
Per
quest'insalata estiva ho usato la cipolla rossa di Tropea e ho
aggiunto ai fagioli del surimi, dei bastoncini di polpa di granchio.
Lo so, il pesce l'hanno visto solo da lontano e sono un agglomerato
di robe immonde, ma a me piacciono e con i fagioli si sposano
benissimo.
Prezzemolo
tritato, olio, limone, una macinata di pepe e il gioco è fatto, per
un piatto veloce e fresco, ideale per un pranzo leggero al mare, ma
anche come antipasto o, come ho fatto io, per un aperitivo finger
food.
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