Google immagini |
La
scuola che ho frequentato è una delle più rinomate di Torino, il
Liceo classico “Massimo D'Azeglio”. Lì hanno studiato personaggi
di spicco della nostra storia come Primo Levi, Norberto Bobbio,
Giulio Einaudi, Cesare Pavese ed è stato anche il luogo di nascita,
nel 1897, della Juventus creata da un gruppo di studenti del
ginnasio. Anche qui, mica pizza e fichi!
Non
sono mai stata una studentessa modello, ma sono molto contenta di
aver fatto quel tipo di studi perché ho sempre trovato affascinante
come nel latino e nel greco si trovassero le origini della nostra
lingua. Ma non è solo questione di etimologia e semantica. Dietro
gli autori e i filosofi che tanto si odiavano in adolescenza, ci sono
le nostre radici culturali, tradizionali e anche gastronomiche. Nel
70 d.C. Cicerone parlava, all'epoca della sua permanenza in Sicilia,
di un “Tubus farinarius, dulcissimo, edulio ex lacte factus”
(Tubo farinaceo ripieno di latte per un dolcissimo cibo), di un dolce
molto simile al cannolo. (Wikipedia)Quello di cui si parla è l'antenato del
cannolo siciliano, ripieno di crema di ricotta di pecora
(tranquillizzo il Maritino: li farò, li farò), ma ne esistono
diverse versioni con ripieni differenti. Il nome comune “cannolo”,
deriva dal fatto che la pasta veniva arrotolata su canne del fiume.
Ora parte l'Aria sulla quarta corda come in Quark.
Finita
la parte storica. Oggi per fortuna esistono metodi più igienici per
la cottura dei cannoli, delle strutture metalliche che resistono ad
alte temperature. Ovviamente io le avevo comprate! Sono rimaste
inutilizzate per parecchio tempo, poi ho finalmente provato a fare i
cannoli di sfoglia con la crema pasticcera profumata al limone. Sono
venuti una bomba, chi li ha assaggiati li ha paragonati a quelli
provenienti da pasticcerie famose in città. Non sono neanche
difficili da fare, solo un po' lunghi da cuocere a seconda di quanti
cannolicchi metallici si possiedono.
A
casa mia...Cibi condimentum esse famem!*
Nessun commento:
Posta un commento