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Desiderio della
giornata: fare le valigie e partire, anche per pochi giorni. Andrebbe
bene qualsiasi meta (scartata però la Val Varaita e Carmagnola), ma
con il mio mood romantico sarebbe perfetta la Francia. Che
oltretutto è anche vicina a Torino, per cui chi ha orecchie per
intendere, intenda. Sottotitoli alla pagina 777 di televideo. Il
viaggio di qualche anno fa, con il Maritino, in Provenza è stato
meraviglioso: le vie di piccoli paesi ricchi di storia e tradizioni,
i bistrot pieni di persone che sorseggiano caffè fumanti, il
profumo di baguette appena sfornate nelle boulangerie dalle
madie in legno, un complessino jazz che suona nella piazza del
mercato, tra banchi di formaggi e bancherelle di fiori variopinti.
L'atmosfera francese ha qualcosa di magico, di intrinsecamente
romantico: non per altro il bacio più famoso è detto “alla
francese”.
Da poco ho rivisto
il film Sabrina, con una eterea, elegante e bellissima Audrey
Hepburn. Lei, Sabrina, scappa a Parigi, dall'America, per frequentare
una prestigiosa scuola di cucina in cui, tra un soufflè e una
Crème Vichyssoise, si può ammirare la Tour Eiffel.
Consiglio ai più sentimentali la visione di questo capolavoro
cinematografico, ma prima procurarsi un pacchetto di Kleenex.
La ricetta di oggi
arriva dalla Francia, un dolce che è diventato un grande classico,
nato – come tante cose geniali – da un errore: la Tarte Tatin.
Ieri, dopo la ricetta della Nuvola di uovo – che date le visite,
sembra vi sia piaciuta particolarmente – qualcuno mi ha detto: “Ma
dopo le feste di Natale, non dovevamo rimanere leggeri?”. Vabbè,
per un ovetto, che vuoi che sia! Con il dolce di oggi replico subito:
ma sono solo mele! La Tarte Tatin è di una semplicità imbarazzante,
bastano pochi ingredienti, ma il risultato è sublime ed è un dolce
perfetto anche dopo una cena strutturata. Da servire rigorosamente
tiepida, raggiunge il suo splendore se accompagnata da una pallina di
gelato alla crema.
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