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Ci sono cose nella
vita che danno grande soddisfazione. In particolare, quando si
raggiunge un obiettivo si prova quella sensazione meravigliosa di
essere forti, capaci, al toaop (Briatore docet). Ho provato
questo senso di leggerezza tutte le volte che ho superato un esame,
dalla maturità a quelli universitari, e sopratutto dopo la
discussione della tesi: gioia allo stato puro, Champagne sulle scale
di Palazzo Nuovo (Università di Torino, sede delle facoltà
umanistiche) e viso paralizzato con sorriso. Oggi le mie felicità
sono dettate principalmente dalla famiglia, ma non ne parlerò per
evitare le vostre lacrime di commozione già di prima mattina in
attesa di una ricetta. Mi piace provare, sperimentare, mettermi alla
prova. A volte si sbaglia, ma dagli errori si impara anche molto.
Nella vita, così in cucina.
Lo scorso novembre
sono stata ospite di un entusiasmante viaggio stampa tra le colline
di Imperia in occasione del Fratelli Carli Day. Vi ricordate? Ecco,
allora lanciai una sfida allo chef Enrico Calvi il quale ci aveva
preparato un antipasto splendido, sia nel gusto, che esteticamente
parlando, ma non aveva voluto rivelare la ricetta. Ah, sì?! Fai lo
chef super fighetto? Adesso ti sistemo io. Stacchetto come in
Amici, musica di suspence, carte che girano “Sfida!". (Questa citazione è in onore della mia amica Chiara che oggi compie gli anni) Ho provato e realizzato la
nuvola di uovo, con specchio di salsa al Raschera. Un guscio soffice
di albume da cui si schiude il tuorlo che, rompendosi, si confonde
nel formaggio e sprigiona in bocca sapori da estasi. Facilissima da
fare (ecco perché non rivelava il suo segreto!) e guduriosa al
massimo. Chapeu allo chef Calvi per l'idea geniale. Lui aveva
aggiunto anche una grattata di tartufo sopra, che con l'uovo è la
morte sua: io ovviamente non lo avevo, ma se vi capita tra le mani
una di quelle preziose pepite, provatelo!
È veramente buonissimoooo!!!! ...e geniale! Nini
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