Google immagini |
Il
fatto di essermi sposata molto giovane, a 22 anni – pazza
scriteriata – e di avere avuto la mia prima figlia a 24 anni, ha un
grosso vantaggio sulla percezione che le persone hanno su di me: mi
vedono sempre giovane. Tendenzialmente, tra le mamme a scuola sono la
più piccola – o forse sarebbe meglio dire la meno stagionata – e
frequentando molti amici più grandi di me, spesso mi ritrovo ad
essere l'unica degli anni '80. E la cosa, vi dirò, mi piace assai.
Mi fa sentire ancora sbarazzina, nonostante la scoperta dei primi
capelli bianchi – infingardi - e abbia comprato la mia prima crema
antirughe-lifting. Pessimismo e fastidio.
La
scorsa settimana, invece, alla festa di mia cugina diventata
avvocato, non solo ero la più vecchia tra le donne, ma c'era anche
Edoardo: alto, giovane, in prossimità anche lui di diventare
avvocato, accompagnato dalla ragazza. Un giovane uomo. Piccolo
particolare: era il bambino a cui facevo la baby sitter. Ommioddio.
Com'è possibile che abbia una fidanzata e lavori?! Ma non ha 12
anni?! Ma non gioca più a calcetto in salotto e non ha più
bisogno della storia prima di andare a dormire?! Mi sembrava di
essere in un girone dell'inferno dantesco. Inevitabili, poi, quelle
frasi che cominciano con “Ti ricordo, quando eri bimbo...” che
sembrano l'inizio di tutti i racconti delle nonne o dei conoscenti
dei genitori che ti vedono una volta ogni dieci anni e ti dicono:
“Come sei cresciuta!”. Beh, sì. Ho cercato subito di fermare
questa conversazione pericolosissima per la mia autostima e mi sono
buttata sui muffin salati. Almeno con la bocca piena non posso dire
cose da matusa.
I
muffin al prosciutto e fontina li avevo fatti nel pomeriggio con le
mie cugine, a cui ho dato una mano a cucinare per la serata. Soffici,
saporiti, ideali per una cena in piedi o per un aperitivo insolito,
facili da fare e che richiedono poco tempo. Buonissimi.
E
poi, le vecchie, i muffin non sanno neanche cosa siano. Tiè.
Nessun commento:
Posta un commento