Un "caddozzone" in Sardegna |
Mia
figlia Alice è sempre molto curiosa di sapere cosa facevano il suo
papà e la sua mamma quando erano bambini, per cui ci sono giorni in
cui ci fa centosettantamila domande sulla nostra infanzia, sui
perché, sui per come. Un giorno la sua conversazione è cominciata
così: “Mamma, alla tua epoca....”. Cosa?!?! Alla mia e-p-o-c-a?!
Mi sono sentita un dinosauro, ma ho preso coscienza del fatto che per
la nuova generazione noi siamo “quelli dell'altro millennio”. E
quando questa consapevolezza arriva in contemporanea ai primi capelli
bianchi, non è bello. In verità molte cose sono rimaste inalterate
negli anni – Alice pensa che nel futuro le macchine voleranno,
esattamente come per noi quando immaginavamo gli anni del 2000 –
altre sono effettivamente cambiate. Come la comunicazione –
cellulari, internet – i cartoni animati che per noi erano dalle 16
alle 18 con Bim Bum Bam e per loro sono 24 ore su 24 con canali
dedicati, ed anche il modo di fare la spesa. Una volta c'erano le
latterie, i negozi di alimentari sotto casa, mentre oggi ci sono
super-iper-mega-mercati che spesso sono più grandi di alcune
frazioni di montagna. E poi c'erano anche le rosticcerie, io non ne
ho più viste. Ne esisteva una in centro a Torino, Castagno, con
un'insegna blu e una vetrina sempre appannata dalla condensa. Faceva
un panino con i crauti che era la fine del mondo. Mia madre non è
mai stata cliente di gastronomie e affini, ma sapeva quanto a me e a
mio fratello piacesse quel panino e ogni tanto ce lo comprava.
Wurstel, crauti, senape, pane caldo croccante: era una festa. Ed è
il comfort food per eccellenza quando ti prende quella fame
devastante dopo una notte di bagordi in giro con gli amici: alzi la
mano chi non ha mai risolto la cosiddetta fame chimica con un
paninazzo dai venditori ambulanti sui furgoni. Quelli che lavorano
alacremente - come la boutique di Fendi sotto Natale -
quando allo stadio c'è una partita e che io chiamo simpaticamente “i
caddozzoni”, che in sardo significa “gli sporcaccioni”. Non me
ne vogliano, ma il panino con la salsiccia alle 4 del mattino è
un'autentica maialata.
In
verità i crauti non sono nient'altro che cavolo cappuccio soffocato,
cotti giusto con un goccio di olio e sfumati con l'aceto, per cui
sono anche un contorno assolutamente light, facili da fare e
un po' diversi dai soliti spinaci o zucchine. Buonissimi anche così,
nella loro semplicità. Però, vuoi mettere la libidine se li metti
in un panino con wurstel e senape? Ovviamente da gustare con una
media bionda.
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